Arrestato per droga, nuove accuse per don Francesco: ai festini non diceva di essere sieropositivo
Dopo l'accusa di appropriazione indebita e traffico di droga, una nuova tegola si è abbattuta sulla testa del parroco arrestato nei giorni scorsi a Prato: don Francesco Spagnesi è risultato infatti essere sieropositivo, una condizione che non aveva reso nota ai partecipanti ai suoi festini. Per questo motivo, il sacerdote è accusato anche di tentate lesioni gravissime. Sarebbero decine i partner con i quali don Francesco ha avuto rapporti sessuali negli ultimi due o tre anni, alcuni dei quali non protetti.
Secondo la Procura che ha formulato la nuova ipotesi di reato, il sacerdote risulta essere sieropositivo dal 2011 ma a nessuno avrebbe riferito della sua condizione. Inoltre il giudice per le indagini preliminari Francesca Scarlatti ha scritto nell'ordinanza di custodia che tutte le persone finora sentite "hanno riferito di non aver ricevuto alcuna informazione circa la sussistenza di malattie sessualmente trasmissibili". Nemmeno il compagno, Alessio Regina, che organizzava col prete festini a luci rosse nel corso dei quali veniva consumata la droga che il sacerdote importava dall'Olanda e che pagava coi soldi della chiesa e delle offerte.
L'uomo che stava insieme a don Francesco da tempo infatti sarebbe parte lesa in questo nuovo procedimento penale visto che non era a conoscenza, secondo quanto da lui stesso dichiarato, della sieropositività del compagno: Regina ha spiegato agli inquirenti di essersi sottoposto al test dell'HIV l'ultima volta nell'agosto 2020, esame che è risultato essere negativo. Ma ai festini, secondo quanto riferito ieri nell'interrogatorio di garanzia dallo stesso don Spagnesi, avrebbero partecipato regolarmente 20 o 30 persone: due di queste, sempre secondo gli investigatori, hanno già dichiarato di essere sieropositive.