Arrestato Pasquale Bonavota, era nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
Pasquale Bonavota, ricercato inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità, è stato arrestato nella mattinata di oggi, 27 aprile, a Genova. L’arresto arriva a conclusione di articolate indagini condotte dal Ros e dai comandi provinciali Carabinieri di Vibo Valentia e Genova.
Le indagini sono state dirette dalla Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Gratteri.
Quarantanove anni, il boss risultava latitante dal 2018 e il suo nome è nella lista del ministero dell'Interno dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del gruppo Interforze. Dopo l'arresto lo scorso gennaio di Matteo Messina Denaro, era lui il più ricercato d'Italia.
Bonavota era ricercato in quanto destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’indagine Rinascita-Scott del Ros, dal tribunale di Catanzaro perché ritenuto responsabile dei delitti di partecipazione ad associazione mafiosa col ruolo di promotore della cosca Bonavota rientrante nella locale di Ndrangheta di Sant’Onofrio (Vibo Valentia).
Chi è Pasquale Bonavota
Bonavota era l’unico rimasto in stato di latitanza a seguito dell'esecuzione dell’operazione Rinascita-Scott che nel dicembre del 2019 ha portato all’arresto di 334 persone ritenute appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese.
Fino a oggi erano quattro i super latitanti inseriti nell'elenco del ministero dell'Interno, dopo l'arresto di Messina Denaro. Pasquale Bonavota è stato l'ultimo a entrare in questo gruppo dei latitanti di massima pericolosità. L'omonima cosca di ‘ndrangheta è una delle più potenti e temute, seconda solo ai Mancuso nel feudo di Vibo Valentia.
Se il fratello Domenico – figlio del defunto boss dell'omonimo clan di Sant'Onofrio – è ritenuto il capo dell'ala militare, Pasquale Bonavota è considerato la mente. Bonavota aveva fatto perdere le sue tracce dopo una condanna in primo grado all'ergastolo (poi cancellata in appello) rimediata nel processo "Conquista".
I Bonavota hanno interessi ben avviati anche in Liguria, Piemonte e all'estero. Pasquale Bonavota con il ruolo di capo “Società”, prendeva insieme agli altri esponenti apicali dell’organizzazione le decisioni più importanti, curava gli interessi del sodalizio nella zona di Roma e nei settori del gioco d’azzardo e del traffico di droga. Nicola Bonavota aveva il compito di mantenere i rapporti con le ‘ndrine distaccate presenti in Liguria e Piemonte e di occuparsi delle sale da gioco e dei bar d’interesse del gruppo e situati tra S. Onofrio e Pizzo, provvedendo anche alla loro gestione per mezzo di prestanome.
Domenico Bonavota, avendo ereditato dal fratello Pasquale il ruolo di vertice operativo del sodalizio sul territorio di S. Onofrio e zone limitrofe, decideva, pianificava ed eseguiva, impartendo disposizioni agli altri affiliati, le attività criminali della cosca, come omicidi, estorsioni, rapine, danneggiamenti, convocava e partecipava a riunioni a ciò finalizzate.
Pasquale Bonavota individuato in una chiesa di Genova
“Pasquale Bonavota aveva, secondo l’ipotesi accusatoria, un ruolo apicale all’interno della locale di ‘Ndrangheta di Sant’Onofrio”, ha detto il Comandante del II Reparto Investigativo del ROS Colonnello Massimiliano D’Angelantonio, che ha confermato come l’organizzazione aveva interessi imprenditoriali anche su Roma e su tutto il Nord Italia. Bonavota è stato localizzato questa mattina in una chiesa nel centro di Genova. I carabinieri del reparto operativo lo hanno seguito per un tratto e poi, dentro la chiesa, lo hanno arrestato. I militari erano sulle sue tracce dal 2021.