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Matteo Messina Denaro

Arrestato Matteo Messina Denaro, Santino Di Matteo: “Lo Stato sapeva, ora spero che parli”

Santino Di Matteo, padre del piccolo Giuseppe ucciso a soli 12 anni dalla mafia l’11 gennaio del 1996, ha commentato la cattura di Matteo Messina Denaro durante un’intervista realizzata da Sandro Ruotolo. “L’arresto a Palermo vuol dire che lo Stato sapeva”
Intervista a Santino Di Matteo
collaboratore di giustizia e padre di Giuseppe Di Matteo ucciso a soli 15 anni dalla mafia
A cura di Gabriella Mazzeo
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Matteo Messina Denaro è stato arrestato in una clinica privata nel pieno centro di Palermo dopo 30 anni di latitanza. L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal Procuratore aggiunto Paolo Guido. L'arresto di Matteo Messina Denaro segna la cattura dell'ultimo superlatitante di Cosa Nostra.

"Ci siamo liberati di un cancro dello Stato. Si può dire? Sono molto contento". A parlare è Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia e padre di Giuseppe Di Matteo ucciso a soli 15 anni dalla mafia, l'11 gennaio del 1996.

Intervistato da Sandro Ruotolo per Fanpage.it, ha commentato la cattura dell'ultimo "Capo dei Capi".

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Quando ha saputo della cattura cosa ha fatto?

Ho riso per la gioia. Finalmente ci siamo liberati di un cancro dello Stato. Si può dire? Sono molto contento.

Matteo Messina Denaro ha preso parte al sequestro e alla tortura di suo figlio Giuseppe.

Sì. Quest'arresto mi ha reso felice. Conosco bene chi era Messina Denaro, era un ragazzetto elegante che stava sempre dietro le quinte. Poi è cresciuto e gli anziani hanno passato la palla a lui rendendolo un boss. È stato anche complice delle stragi di mafia.

Dopo la sua cattura cosa succede a Cosa Nostra?

Era l'ultimo dei corleonesi latitanti. Adesso ci sono le storie di mafia più recenti, ma quella struttura lì è finita con questa cattura.

È stato arrestato in una clinica privata a Palermo, cosa vuol dire? 

Tutti gioiscono per questa cattura, ma se è stato fermato in una clinica a Palermo vuol dire che lo Stato sapeva. Io ho sempre detto che non aveva lasciato la Sicilia. Lo davano in giro per il mondo, invece era qui. Significa che lo Stato non si è impegnato abbastanza e se non c'è l'aiuto dei collaboratori non si va da nessuna parte, ma vanno ascoltati.

Se Messina Denaro si pentisse?

Si scoprirebbero tante cose. Potrebbe dire tanto del tempo che ha trascorso con Riina e Provenzano e dare molte informazioni sui rapporti tra mafia e politica. Tanti misteri sarebbero svelati.

Cosa gli direbbe de se lo trovasse davanti?

Cosa potrei dirgli? Abbiamo sradicato un cancro dello Stato.

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