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Arrestato Massimo Di Caterino, tra i boss più fidati di Zagaria (VIDEO)

La polizia ha arrestato l’esponente del clan dei Casalesi, latitante da circa tre anni e ritenuto tra i più fedeli di Michele Zagaria. È stato trovato nel Casertano, aveva costruito un bunker nel box doccia.
A cura di Susanna Picone
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La squadra mobile di Caserta ha arrestato l’esponente del clan dei Casalesi, latitante da circa tre anni e ritenuto tra i più fedeli di Michele Zagaria. È stato trovato nel Casertano, aveva costruito un bunker nel box doccia.

La polizia ha inferto stamane un nuovo colpo alla camorra grazie all’arresto dell’ultimo della lista dei latitanti del clan dei Casalesi. In manette è finito il 40enne di Caserta Massimo Di Caterino, ritenuto uno dei gregari più fidati del boss Michele Zagaria, a sua volta arrestato lo scorso 7 dicembre a Casapesenna. Gli agenti della squadra mobile di Caserta e quelli di Casal di Principe l’hanno trovato, dopo una latitanza che è durata circa 3 anni, in un’abitazione di Francolise. Il latitante aveva ricavato, all’interno della sua casa, un bunker nel box doccia: si nascondeva dalle forze dell’ordine grazie anche a diversi dispositivi installati per l’avvistamento della polizia. In casa con lui aveva una pistola calibro 7,65 e 10mila euro in contanti.

Applausi per gli agenti che l’hanno arrestato – Finito in manette Di Caterino “pistuolo” – così è soprannominato – è stato condotto dalla polizia nella sede della Questura di Caserta, al suo arrivo i poliziotti presenti negli uffici si sono congratulati con i loro colleghi a suon di applausi per il lavoro svolto. A mettergli le manette è stato il vice questore aggiunto Alessandro Tocco, che dirige la sezione staccata di Casal di Principe della squadra mobile di Caserta, da quanto si apprende Di Caterino non avrebbe proferito parola durante la sua cattura. A carico del boss c’era, dal 31 marzo 2010, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, estorsione e favoreggiamento personale, reati aggravati dall’aver agito al fine di agevolare Michele Zagaria e i Casalesi.

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