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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Arrestato Marco Fassoni Accetti, il ‘supertestimone’ del sequestro di Emanuela Orlandi

Marco Fassoni Accetti, fotografo romano, è stato arrestato nel suo locale al Nomentano, a Roma. Nel 2013 ‘confessò’ il sequestro di Emanuela Orlandi e della coetanea Mirella Gregori. È stato condannato a un anno di carcere per l’omicidio del piccolo Josè Garramon, figlio di un diplomatico uruguaiano a Roma. Josè fu investito dall’auto di Accetti, a Castelporziano, sei mesi dopo la sparizione di Emanuela.
A cura di Angela Marino
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Marco Fassoni Accetti, l'uomo che nel 2013 si autoaccusò del sequestro di Emanuela Orlandi, è stato arrestato. Il fotografo romano è stato rintracciato dagli agenti del commissariato Vescovio nel suo studio di via Tripoli, al Nomentano, a Roma. Accetti si era nascosto sotto un pianoforte per sfuggire agli agenti. A far scattare la misura cautelare è stata la violazione degli arresti domiciliari a cui Accetti è sottoposto per un residuo di pena da scontare.

L'omicidio di Josè Garramon

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Accetti ha nel suo curriculum criminale, oltre all'autoaccusa del sequestro della ‘ragazza con la fascetta', anche l'omicidio di un bambino di 12 anni. Josè Garramon, figlio dell'ambasciatore uruguaiano a Roma fu ucciso il 20 dicembre 1983 nella pineta di Castelporziano, a Ostia. Il fotografo d'arte venne fermato dalle forze dell’ordine dopo aver investito il piccolo con il suo furgone – a suo dire accidentalmente – e averlo lasciato sulla strada senza prestargli soccorso. Nonostante gli investigatori non avessero escluso la pista del rapimento a scopo di violenza sessuale, alla fine, fu accolta la teoria dell'omicidio colposo e Accetti venne condannato a un anno di reclusione.

La scomparsa di Bruno Romano

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Il suo nome torna, qualche anno dopo, nel caso della scomparsa del piccolo Bruno Romano, 12 anni, sparito il giorno di Santo Stefano del 1995 fa dal quartiere Africano di Roma. A carico del fotografo titolare di uno studio proprio nel quartiere Africano, spunta un'informativa firmata da una ‘fonte qualificata'. Nel documento si parla di un fotografo che avrebbe avvicinato Bruno qualche giorno prima della scomparsa, insieme alla compagna, e poi lo avrebbe rapito e "costretto a subire rapporti sessuali, con la partecipazione di un suo amico omosessuale”. Alcuni testimoni confermarono che un uomo di mezza età era stato visto scattare delle foto ai bambini tra le roulotte del quartiere Africano, ma il misterioso sconosciuto non venne mai identificato.

Fassoni Accetti e i casi Orlandi, Rosati, Skerl e Gregori

Nel 2013 il nome di Marco Fassoni Accetti sale agli onori delle cronache attraverso la trasmissione ‘Chi l'ha visto?' per una ‘rivelazione'. Nel corso del programma di Federica Sciarelli viene mostrato un flauto che il fotografo afferma essere quello che appare in alcune foto che ritraggono Emanuela Orlandi, la ragazzina vaticana scomparsa a Roma nel giugno del 1983, studentessa di flauto traverso. Accetti si autoaccusa del rapimento di Emanuela e della coetanea Mirella Gregori, scomparsa da Roma 40 giorni prima di Emanuela. Entrambi i sequestri, secondo il cinquantenne romano sarebbero avvenuti nell'ambito di una lotta sotterranea tra fazioni avverse del Vaticano. Dopo aver indagato sul presunto coinvolgimento di Accetti, la Procura Romana, alla fine archivia il fascicolo e conclude le indagini con l'accusa di calunnia e autocalunnia per il fotografo. Nonostante la denuncia Accetti continuerà a interferire in altri casi, tra cui quello della scomparsa della studentessa ventenne, Alessia Rosati e quello dell'omicidio della sedicenne Catherine Skerl, riconducendo tutti i casi alla guerra intestina al Vaticano.

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