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Arrestato il latitante Olinto Bonalumi, era tra i ricercati pericolosi: deve scontare 13 anni di carcere

Olinto Bonalumi, foggiano di 64 anni, era nell’elenco dei latitanti pericolosi dal 2022. Oggi la polizia di Stato lo ha arrestato a Roma. Bonalumi è condannato a più di 13 anni di carcere per concussione, furto e rapina tra le altre cose: in passato ha effettuato diversi furti da caveau di massima sicurezza. Sarebbe associato anche alle organizzazioni mafiose foggiane.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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È stato arrestato a Roma dopo quasi quattro anni di fuga Olinto Bonalumi, 664enne foggiano, ricercato dal 2021 e inserito nel 2022 nell'elenco dei latitanti pericolosi – la lista del ministero dell'Interno che raccoglie circa cinquanta persone accusate di gravi delitti o associate a organizzazioni mafiose. Dopo lunghe indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Bari, eseguendo un ordine di carcerazione della Procura generale presso la Corte d'appello di Ancona, oggi la polizia ha fermato Bonalumi a Roma, in viale Europa (zona Eur).

L'uomo deve scontare 13 anni, quattro mesi e 11 giorni di carcere per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazioni, furto e rapina. Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe connesso anche alle organizzazioni mafiose della cosiddetta Società foggiana. Tra i crimini per i quali Bonalumi è stato condannato ci sono anche diversi furti in caveau di massima sicurezza, appartenenti a banche o istituti di vigilanza.

Una condanna per Bonalumi, nel processo chiamato ‘Goldfinger', è arrivata a settembre 2023. Il caso era quello del furto avvenuto nel 2012 all'ex Banco di Napoli, a Foggia. Furono trafugati oggetti preziosi e contanti per circa 15 milioni di euro, svuotando centinaia delle cassette di sicurezza presenti. Un'altra condanna, in primo grado, era giunta nel 2011 per un furto da oltre 5 milioni di euro nel caveau dell'istituto di vigilanza Np Service avvenuto nel 2008.

Ma la ‘fama' del latitante era ben precedente: già negli anni Ottanta e Novanta era stato indicato come possibile responsabile di alcune rapine a gioiellerie, furgoni portavalori e non solo, per poi essere assolto. Nel 1999 era stato arrestato perché individuato dalla Direzione distrettuale antimafia come persona coinvolta in un'operazione di contrabbando di sigarette. Nel 2000 per concorso esterno in associazione mafiosa. Anche in questi casi venne prosciolto.

Nel 2013, il nome di Bonalumi finì anche in un'inchiesta della Procura di Genova sul furto e ricettazione di yacht per il mercato nero rivolto all'estero. Il foggiano fu fermato con un'ordinanza di custodia cautelare, insieme al suo ‘braccio destro' Federico De Matteis, a sua volta condannato nel caso Goldfinger .

In passato, Bonalumi ha già trascorsi in più occasioni del tempo in carcere. In un caso questo avvenne dopo una condanna per corruzione e tentata concussione in danno di pubblici ufficiali: aveva ideato una rapina nel caveau della Banca d'Italia di Ancona, nel 2012, che avrebbe potuto portare fino a 200 milioni di euro di refurtiva, sostituendo le banconote vere con copie false per ritardare la scoperta del furto. Venne arrestato a Fermo, nella sua residenza, mentre organizzava il colpo.

La lista dei reati per i quali il foggiano è stato indagato è lunga. Attualmente su Bonalumi pene un ordine di carcerazione per cumulo pene. Come detto, il totale è di 13 anni, quattro mesi e 11 giorni. A gennaio 2021 sparì, e iniziarono le ricerche. Che si sono concluse oggi.

"I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia del lavoro e dell’impegno paziente ed incessante di chi opera per garantire la sicurezza del nostro Paese", ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. "È un segnale forte e chiaro: lo Stato è presente dovunque ci sia da combattere criminalità ed illegalità. A tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine va il mio ringraziamento per la professionalità e il senso del dovere dimostrati".

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