Arrestato il latitante Antonio Leonardi, capo dei “girati” di Scampia
Ieri sera è stato arrestato Antonio Leonardi, considerato dagli investigatori uno dei maggiori narcotrafficanti della zona nord di Napoli. E' stato sorpreso da agenti del commissariato Vicaria e Squadra Mobile nascosto in un appartamento, in un palazzo nelle vicinanze della Stazione centrale di Piazza Garibaldi. Finisce così la latitanza di "Chiappellone", appartenente al clan Di Lauro e considerato dagli inquirenti uno degli ispiratori dell'alleanza tra "girati" e uomini della Vannella-Grassi che da mesi si contrappongono al clan degli "scissionisti" nella nuova faida di camorra che da un anno sta insanguinando il quartiere di Scampia, con decine di agguati e attentati. Tra le vittime anche un innocente Pasquale Romano, 31 anni, ucciso per errore dai sicari che avevano nel loro mirino un altro uomo invece sfuggito alla morte.
Leonardi era ricercato dall'estate scorsa in base ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda. Ora, il 52enne, accusato di associazione mafiosa e traffico di droga, verrà trasferito nel carcere di Poggioreale.
Era stato iscritto dal Ministero dell'Interno nell'elenco dei quattro super-ricercati nell'ambito della faida di Scampia (ora restano latitanti Marco Di Lauro, Antonio Mennetta e Marco Di Riccio, mentre Rosario Guarino e Mariano Abete sono stati catturati nei mesi scorsi). Le forze dell’ordine stavano “studiando” i suoi movimenti da almeno 4 giorni, come scrive il Mattino. La cattura è scattata grazie ai pedinamenti della moglie del boss, che con lui condivideva un modesto appartamento in via Giuseppe Ricciardi. Al momento dell'arresto erano presenti anche altre due persone, un pregiudicato, proprietario dell'immobile, e un parente di quest'ultimo. Leonardi non ha opposto resistenza e sembra non fosse armato. “La cattura di Leonardi – ha dichiarato il ministro Paola Severino – è un fatto importantissimo che rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta alla guerra di camorra di Scampia”.