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Arrestato il boss Giuseppe Pacilli: era ritenuto il criminale più pericoloso della Puglia

In un casolare alla periferia di Monte Sant’Angelo è stato arrestato il super latitante Giuseppe Pacilli, ritenuto al vertice della cosca mafiosa Li Bergolis, potente clan radicato nel Gargano.
A cura di Alfonso Biondi
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Forze dell'ordine

Un altro duro colpo alla criminalità organizzata. Questa volta ad essere arrestato è stato il boss Giuseppe Pacilli, pregiudicato di 39 anni di Monte Sant'Angelo (Foggia), ritenuto uno dei più pericolosi criminali italiani. Pacilli, latitante da 2 anni, è stato arrestato nella notte nel corso di un'operazione collettiva condotta della squadra mobile di Foggia e di Bari, dagli agenti del Servizio centrale operativo di Roma e del Commissariato di Manfredonia.

Pacilli, che al momento della cattura, si trovava in un casolare alla periferia di Monte Sant'Angelo, aveva con sé una pistola e due caricatori. Il repentino intervento delle forze dell'ordine, però, ha reso vano ogni suo tentativo di reazione. Su di lui pendono due ordini di carcerazione per condanne definitive a complessivi 13 anni di reclusione: le accuse a suoi carico sono quelle di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione.

Giuseppe Pacilli è ritenuto dagli inquirenti il vertice della cosca mafiosa Li Bergolis, un potente clan malavitoso radicato nel Gargano che ha fatto parlare molto di sé negli anni, soprattutto a causa della sanguinosa e cruenta guerra di mafia con il clan Romito, clan un tempo alleato. Gli inquirenti ritengono che anche da latitante il boss abbia continuato a gestire gli affari del clan, soprattutto il remunerativo giro delle estorsioni.

Grandissima soddisfazione da parte delle forze di polizia e delle istituzioni per l'arresto di quello che è ritenuto essere il più pericoloso criminale della Puglia. Il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha dichiarato che "l'arresto di Pacilli è un grande successo che viene da enormi sacrifici personali e professionali degli uomini che lo hanno catturato, perché si tratta di un esperto ‘montanarò latitante in zone molto impervie". Anche il Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha plaudito la magistratura barese e ha dichiarato che "con la cattura di Pacilli è stato inferto un colpo durissimo ai vertici della mafia pugliese, protagonista di una delle maggiori penetrazioni criminali a livello nazionale e internazionale".

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