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Arrestato Ciro Caravà, sindaco antimafia: organico a Messina Denaro

Campobello: in galera il sindaco antimafia Ciro Caravà. L’accusa, associazione mafiosa. Il primo cittadino sarebbe ‘organico’ della mafia locale vicina al superlatitante Matteo Messina Denaro.
A cura di Carmine Della Pia
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Il sindaco antimafia di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, è stato arrestato questa mattina con l’accusa di associazione mafiosa. Il primo cittadino sarebbe, infatti, ‘organico’ alla famiglia mafiosa della cittadina, una delle più fedeli al super latitante Matteo Messina Denaro. Dagli appelli antimafia alla foto di Falcone e Borsellino sulla scrivania del suo ufficio, ad incastrare Caravà sarebbe stata, addirittura, il suo eccessivo esporsi per la causa, come ipotizzato da un intercettato. Tra gli arrestati, il capomafia di Campobello, Leonardo Bonafede.

Intercettazioni

“ Quel cretino pensava che dicendo antimafia si salvava… ”
Giovanni Buracci
Il sindaco Caravà è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del Ros a Campobello di Mazara, provincia di Trapani. Il procuratore aggiunto Teresa Principato e i sostituti Pierangelo Padova e Marzia Sabella ritengono il primo cittadino di Campobello parte integrante della mafia locale, in seguito a indagini e intercettazioni acquisite già da qualche anno. Registrate le conversazioni di quanti potessero essere a conoscenza della doppia vita del sindaco, un dipendente della prefettura di Trapani, Giovanni Buracci, si diceva timoroso della troppa esposizione di Caravà e dell'interferenza quasi sfacciata dei mafiosi: “Qua ci commissariano il Comune. I soldi, le tangenti ce li portano a casa, che bisogno c’è di andare là? In Comune non ci doveva andare nessuno. A me dispiace perché quel cretino pensava che dicendo antimafia si salvava”. Buracci è stato arrestato insieme al sindaco Canavà per i rapporti con il capomafia di Campobello, Leonardo Bonafede.

Sindaco antimafia

Dalle intercettazioni si evince che i mafiosi più vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro, in fuga dal 1993, si siano prodigati per portare voti al sindaco Ciro Caravà, rieletto anche lo scorso giugno a Campobello. L’arresto di un sindaco definito "antimafia", con tanto di campagne elettorali e appelli contro tutte le mafie, desta particolare perplessità, soprattutto in relazione all’accusa che hanno i portato i Ros ad accompagnarlo in galera. Tra le campagne millantate, l’adesione a ‘Libera', associazione che da anni si batte contro la mafia. Dall’ufficio di presidenza dell’associazione, infatti, è giunta una nota con la quale si specifica la totale estraneità del sindaco Caravà alla causa, contrariamente a quanto aveva più volte dichiarato lo stesso: “Caravà non ha mai aderito a ‘Libera', purtroppo le infiltrazioni più pericolose sono quelle che arrivano con i falsi proclami antimafia”.

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