Arrestato Ciro Caravà, sindaco antimafia: organico a Messina Denaro
Il sindaco antimafia di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, è stato arrestato questa mattina con l’accusa di associazione mafiosa. Il primo cittadino sarebbe, infatti, ‘organico’ alla famiglia mafiosa della cittadina, una delle più fedeli al super latitante Matteo Messina Denaro. Dagli appelli antimafia alla foto di Falcone e Borsellino sulla scrivania del suo ufficio, ad incastrare Caravà sarebbe stata, addirittura, il suo eccessivo esporsi per la causa, come ipotizzato da un intercettato. Tra gli arrestati, il capomafia di Campobello, Leonardo Bonafede.
Intercettazioni
Sindaco antimafia
Dalle intercettazioni si evince che i mafiosi più vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro, in fuga dal 1993, si siano prodigati per portare voti al sindaco Ciro Caravà, rieletto anche lo scorso giugno a Campobello. L’arresto di un sindaco definito "antimafia", con tanto di campagne elettorali e appelli contro tutte le mafie, desta particolare perplessità, soprattutto in relazione all’accusa che hanno i portato i Ros ad accompagnarlo in galera. Tra le campagne millantate, l’adesione a ‘Libera', associazione che da anni si batte contro la mafia. Dall’ufficio di presidenza dell’associazione, infatti, è giunta una nota con la quale si specifica la totale estraneità del sindaco Caravà alla causa, contrariamente a quanto aveva più volte dichiarato lo stesso: “Caravà non ha mai aderito a ‘Libera', purtroppo le infiltrazioni più pericolose sono quelle che arrivano con i falsi proclami antimafia”.