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Arrestato il boss delle Navi dei Veleni: Giuseppe Giorgi era nel camino della sua casa

Deve scontare una condanna a 28 anni e 9 mesi per associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di droga: era nella sua abitazione a San Luca (Reggio Calabria). A.
A cura di Giorgio Scura
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I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato il latitante di ‘ndrangheta Giuseppe Giorgi, di 56 anni, detto "u capra", ritenuto elemento di vertice della cosca Romeo alias "Staccu". Il latitante è stato bloccato a San Luca, nella sua abitazione. Giorgi era ricercato dal 1994 ed il suo nome era inserito nell'elenco dei 5 latitanti più pericolosi d'Italia. Deve scontare una condanna a 28 anni e 9 mesi per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

"Bravi, mi avete preso". A dirlo e' stato il latitante Giuseppe Giorgi ai carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e dei Cacciatori che lo hanno arrestato dopo averlo scovato in un rifugio ricavato sopra il camino della sua abitazione a San Luca. Giorgi, subito dopo essere uscito dal rifugio, ha anche cercato di tranquillizzare le due figlie, una di 26 e una di 24, che si sono lasciate andare a scene di disperazione. "Si sapeva – ha detto rassegnato l'uomo alle figlie – che prima o poi doveva finire".

Era nascosto in un piccolo bunker ricavato sopra il camino della sua abitazione, a San Luca. I carabinieri già da alcuni giorni avevano il sospetto che il latitante si trovasse nella sua abitazione e la notte scorsa, dopo che ulteriori elementi hanno rafforzato la convinzione della sua presenza, i militari, verso le 3.30 sono entrati ed hanno iniziato la perquisizione. Dopo circa 5 ore di lavoro, quando i carabinieri hanno cominciato a rompere le pareti alla ricerca del rifugio, Giorgi si è fatto sentire. I carabinieri hanno dovuto lavorare ulteriormente perché si era bloccato il congegno che consentiva l'apertura, attraverso lo spostamento di una pietra del pavimento. Una volta sistemato il dispositivo il ricercato é uscito e si é fatto ammanettare. Il bunker era di piccole dimensioni e serviva soltanto per sfuggire ai controlli in caso di perquisizione.

Diversi pentiti, tra cui Francesco Fonti, in epoca passata, hanno dichiarato che il superlatitante era coinvolto nello smaltimento dei rifiuti tossici e radioattivi trasportati con navi fatte poi affondare nel Mediterraneo. Di Giorgi si è parlato parecchio anche in occasione della strage di Duisburg, in Germania. Gli inquirenti pensano che l’esponente del clan Romeo possa aver trascorso gran parte della sua latitanza proprio in Germania dove poteva contare su appoggi di molti sanluchesi.

Giorgi è stato bloccato stamani poco dopo le 8 dai carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria insieme a quelli dello Squadrone Cacciatori Calabria. Nei suoi confronti era stato emesso un ordine di carcerazione a seguito della condanna. La cosca Romeo opera prevalentemente a San Luca e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale ed internazionale. Era ritenuto latitante di massima pericolosità e il suo nome inserito nel programma speciale di ricerca.

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