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Matteo Messina Denaro

Arrestato Alfonso Tumbarello, medico di Matteo Messina Denaro: ha curato per anni il boss

È stato arrestato a Campobello di Mazara Alfonso Tumbarello, il medico accusato di aver curato per anni Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I reati contestati sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.
A cura di Ida Artiaco
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A sinistra il dottor Alfonso Tumbarello, a destra Matteo Messina Denaro.
A sinistra il dottor Alfonso Tumbarello, a destra Matteo Messina Denaro.
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I carabinieri del Ros hanno arrestato Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara accusato di aver curato per anni Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I reati contestati al professionista sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.

Tumbarello, 70 anni, è stato il medico di base del paese in provincia di Trapani dove il capomafia avrebbe passato gli ultimi sei mesi della sua latitanza. Subito dopo l'arresto del Padrino, era stato iscritto nel registro degli indagati per procurata inosservanza di pena aggravata. Aveva anche firmato le richieste di cura per la clinica La Maddalena dove Messina Denaro è catturato lo scorso 16 gennaio.

Tra i suoi assistiti compare anche Andrea Bonafede, di cui Messina Denaro ha usato l'identità. Interrogato sui suoi rapporti con il boss, avrebbe dichiarato: "Non sapevo nulla. Per me lui era il signor Bonafede".

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In realtà, secondo i pm- l'indagine è coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido – Tumbarello ha assicurato a Messina Denaro l'accesso alle cure del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un percorso terapeutico durato oltre due anni, con più di un centinaio di prescrizioni sanitarie e di analisi (o richieste di ricovero) intestate falsamente ad Andrea Bonafede, mentre in realtà a beneficiarne era il capomafia, assistito personalmente e curato dal dottore. Tumbarello ha così garantito al Padrino non solo le prestazioni necessarie per le gravi patologie di cui soffriva, ma gli ha assicurato anche riservatezza sulla sua reale identità, e dunque gli ha consentito di continuare a sottrarsi alla cattura e di restare a Campobello di Mazara a capo dell'associazione mafiosa.

"I primi accertamenti svolti con tempestività dalla polizia giudiziaria hanno svelato un inquietante reticolo di connivenze e complicità in diversi luoghi e in svariati ambiti professionali (a cominciare da quello medico – sanitario), reticolo sul quale sarà necessario proseguire le investigazioni che doverosamente dovranno condurre a individuare e perseguire, se sussistenti, tutte le condotte integranti possibili profili di responsabilità penale", ha detto il procuratore aggiunto Paolo Guido nella richiesta di arresto del medico Tumbarello, aggiungendo che "tali attività dovranno nelle prossime ore essere svolte nel più totale isolamento degli indagati per i quali si sono già acquisiti elementi gravissimi in merito alle condotte di favoreggiamento, di concorso esterno che ben potrebbero se lasciati liberi dal rigido isolamento carcerario, inquinare tutte le future acquisizioni probatorie", ha aggiunto.

In manette è finito anche Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha prestato l'identità a Messina Denaro e ha acquistato per suo conto la casa in cui il boss ha trascorso gli ultimi mesi. A lui i pm contestano il favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver favorito Cosa nostra.

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