Verona, 7 estremisti di destra arrestati e 29 indagati: “Incapaci di contenere violenza e odio razziale”

La Polizia di Stato di Verona ha arrestato 7 estremisti di destra per diversi episodi di violenza, nell’ambito di un’indagine che vede coinvolte 29 persone. Gli arrestati hanno tra i 19 e 27 anni, tra i reati contestati, ci sono lesioni, violenza, minacce. La polizia ha diffuso un video in cui vengono mostrate le aggressioni messe in atto dal gruppo.
A cura di Eleonora Panseri
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Violenze animate dall'odio razziale e messe in atto con la logica del branco. Con queste e altre accuse oggi, venerdì 12 luglio, la Polizia di Stato di Verona ha arrestato sette giovani, sei ragazzi veronesi e un trentino di età compresa tra i 19 e i 27 anni. Per questi sono stati disposti i domiciliari sulla base dei risultati di un'ampia indagine che vede coinvolte, per gravi episodi di violenza, 29 persone indagate, appartenenti all'estrema destra locale.

Agli indagati sono infatti contestati i reati di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravati e porto di oggetti atti ad offendere. La polizia ha diffuso la notizia insieme a un video in cui vengono mostrate le aggressioni messe in atto dal gruppo e alcune fasi dell'operazione, partita alle prime luci dell'alba.

Secondo quanto riferito dalla Polizia, i destinatari delle misure sono tutti personaggi già noti alla Polizia per precedenti atti di violenza, alcuni dei quali compiuti anche in ambito sportivo. Oltre alla militanza nei contesti dell’estremismo di destra locale, infatti, alcuni di loro appartengono anche al gruppo Ultras “North Side” del Chievo Verona.

Tra gli episodi più gravi ai danni di minorenni e stranieri che sono stati ricostruiti dalle forze dell'ordine, ci sarebbero un'aggressione in via Mazzini ai danni di un altro ragazzo, le violenze commesse contro alcuni tifosi marocchini in Corso Porta Nuova nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar, che avevano subito lesioni e danni alle auto, e un agguato nel corso della “Festa in Rosso” a Quinzano a luglio 2023.

Qui oltre a far esplodere un ordigno rudimentale, gli indagati avrebbe picchiato i partecipanti con bastoni e bottiglie di vetro. In alcuni di questi casi sono state riconosciute dal giudice che ha disposto i provvedimenti anche l’aggravante della finalità dell’odio e della discriminazione razziale.

Due degli arrestati fermati in precedenza prima di un'aggressione

Due dei giovani arrestati sono stati identificati come appartenenti al gruppo di 67 tifosi italiani che il 15 giugno scorso a Dortmund, prima della partita Italia – Albania degli Europei 2024, sono stati fermati dalle autorità tedesche, supportate da funzionari di polizia italiani, poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi.

Durante le perquisizioni fatte dagli agenti in fase di indagine sono stati trovati passamontagna, bombe carta e oggetti atti ad offendere e tutti i tifosi sono stati sottoposti ad un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania, tra l’altro, risulterebbe anche destinatario di un Daspo internazionale, e avrebbe violato la misura di prevenzione del Questore.

Il gip: "Totale sprezzo per le ‘guardie' da parte degli indagati"

Il giudice per le indagini preliminari, come è stato scritto nella misura cautelare, ha sottolineato come molti degli indagati abbiano commesso i fatti contestati nonostante fossero già stati denunciati in stato di libertà, così come destinatari di provvedimenti della Questura. Questi elementi farebbero emergere un “totale sprezzo per le ‘guardie'", un modo in cui vengono chiamati gli agenti di polizia dalle frange estremiste, spiega la polizia in una nota.

Sulla base di quelli che sono stati valutati come gravi indizi di colpevolezza e dall’aggressività dei comportamenti degli indagati e degli arrestati, il giudice delle indagini preliminari ha richiesto per quest'ultimi i domiciliari, valutando un quadro di pericolosità sociale molto grave e temendo la possibile reiterazione di ulteriori reati.

Secondo quanto emerso dalle indagini gli uomini della Digos della Questura di Verona, coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, gli indagati sarebbero “incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico”, e avrebbero tratto dal gruppo di appartenenza "incitamento e approvazione", "mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull’avversario".

Il questore di Verona: "Violenze aggravate da odio etnico e con modalità del branco"

Gli estremisti si sono resi protagonisti di "azioni di violenza e prevaricazione aggravate dall'odio etnico e rese ancora più odiose dalla vigliacca modalità del branco", ha riferito il questore di Verona Roberto Massucci commentando l'indagine e sottolineando che "le attività di monitoraggio ed intelligence proseguono e proseguiranno in quegli ambiti caratterizzati da estremismi di qualsiasi natura e da dinamiche da stadio che riguardano contesti ultras dell'intera provincia veronese".

Ha inoltre definito come molto importante l'operazione, anche nell'ottica dell'inizio del campionato. "Ci accingiamo ad affrontare una stagione straordinariamente importante per il numero di squadre impegnate in campionati professionistici – ha sottolineato – con dinamiche di ordine pubblico che affronteremo con il massimo impegno al fine di garantire il pieno rispetto della legalità".

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