Arrestata per omicidio pluriaggravato la 41enne che si è gettata nel vuoto con la figlia e il cane a Ravenna
È stata arrestata la donna di 41 anni che nella mattinata di lunedì 8 gennaio si è buttata dall'impalcatura di un palazzo in via Dradi, vicino al centro di Ravenna, insieme alla figlia di sei anni e al loro cane, entrambi morti nell'impatto, è stata arrestata. Il pubblico ministero Stefano Stargiotti ha aperto un fascicolo per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali.
La donna ricoverata al Bufalini di Cesena
Al momento, la 41enne si trova ricoverata nel reparto di medicina d'urgenza dell'ospedale Bufalini di Cesena, dove deve essere operata, e si attende il referto dell'ospedale, con le relative analisi del sangue. Da quanto è stato possibile ricostruire, la donna era seguita dal centro di salute mentale da una decina di anni.
Il marito, che si trovava in casa al momento del fatto, è stato sentito questa mattina e ha detto di non essersi accorto di nulla. Sembra inoltre che nemmeno avesse avuto il sentore del gesto compiuto dalla moglie. Inoltre, non risultano denunce da lei presentate, né particolari tensioni domestiche.
La ricostruzione dell'omicidio
Secondo le prime informazioni raccolte, la donna si sarebbe arrampicata sull'impalcatura per le ristrutturazioni del palazzo e avrebbe gettato nel vuoto prima la figlioletta e il suo cagnolino. Subito dopo, avrebbe tentato di togliersi la vita.
Prima della caduta, una vicina avrebbe udito la bambina che gridava e implorava la madre di non buttarla giù dall'impalcatura. Il rumore prodotto dalla caduta è stato udito dal palazzo di fronte. A scoprire i corpi e ad allertare le forze dell'ordine, sono stati gli operai al lavoro nel cantiere.
Il post pubblicato su Facebook dalla 41enne
In un lungo post pubblicato su Facebook la donna che questa mattina si è lanciata insieme alla figlioletta di sei anni e al suo cane ha cercato di motivare in modo confuso le motivazioni alla base del gesto. Nel testo spiega di essersi gettata nel vuoto con la bimba e l'animale perché suo padre, nonno della figlia, sarebbe stato "violento e aggressivo" e avrebbe perseguitato lei, la piccola e il marito.
"Nessuno me lo tiene lontano, mi perseguita", ha scritto la donna sul social. "Niente ordinanza restrittiva – si legge ancora – perché non ho video delle violenze domestiche. Inutile la questura. Ero incinta e nemmeno questo per tutelarmi". Come già detto, era seguita dal Centro di Salute Mentale e la 41enne nel post fa spesso riferimento a "complotti" orditi dai familiari per tenerla in cura.