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Armato di machete a Jesi, i passanti si scattavano i selfie

Mentre il 25 enne nigeriano seminava il panico per le strade di Jesi, più di un passante si scattava foto con gli smartphone per immortalarsi davanti al folle.
A cura di B. C.
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Mentre carabinieri e polizia stavano provando a fermare la furia di Precious Omobogbe, il 25 enne nigeriano che ieri sera a Jesi ha seminato il panico, minacciando i passanti con due machete, almeno una cinquantina di persone non hanno disdegnato qualche autoscatto, nonostante la situazione fosse tutt’altro che tranquilla. La notizia è riportata dall’Ansa, che evidenzia pure come alla fine l’uomo sia stato arrestato grazie anche al coraggio un carabiniere rimasto lievemente contuso. Il 25 enne , dopo avere ferito il capitano della compagnia locale, si è rivolto a un fotografo e gli ha detto: "Vieni che ti faccio vedere la sua testa (del capitano, ndr.)". Lo straniero nella zona di Porta Valle, a ridosso delle mura storiche della città, aveva infranto la vetrina di un’armeria in una vicina galleria commerciale e si era impadronito di tre armi da tagli; quindi ha fatto irruzione in un centro commerciale, poi si è barricato in una chiesa. Alla fine, incurante pure degli spari a scopo di avvertimento che lo hanno colpito a un piede, Omobogbe si è arreso solo dopo le suppliche della mamma. C’è da dire che tra gennaio e agosto il ragazzo era stato arrestato e liberato già quattro volte a Bologna, Pistoia, Fossato di Vico e a Jesi dove, l'11 agosto, aveva minacciato con un coltello l'ex compagna e aggredito un altro militare dell’Arma.

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