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Arizona, Gabrielle Giffords comunica a gesti: ancora in condizioni critiche

Dopo la sparatoria in Arizona, la deputata Gabrielle Gifford sta reagendo agli stimoli. I medici, in merito alle sue condizioni, sono ottimisti: sopravviverà, anche se non si può prevedere in quali condizioni.
A cura di danila mancini
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veglia per gabrielle giffords che lotta ancora tra la vita e la morte

Sabato scorso, davanti all'ipermercato Safeway, ha avuto luogo una sparatoria a Tucson (Arizona), che è costata la vita a 6 persone, mentre altre 13 sono rimaste ferite. Tra queste, anche Gabrielle Giffords, la deputata Usa pro aborto, colpita alla testa da un proiettile, che le ha attraversato il cervello, senza ledere miracolosamente i due emisferi cerebrali. I medici si sono sbilanciati, paventando un certo ottimismo: Gabrielle ce la farà, ma non si può prevedere in quali condizioni. "Tua moglie è una roccia, più forti di così non ne fanno, preghiamo insieme e si salverà" queste le parole di Barack Obama al marito della donna, l'astronauta Mark Kelly. Ed in effetti Gabrielle ha reagito agli stimoli, riconoscendo il marito, che le è stato per tutto il tempo accanto. Il neurochirurgo, che ha operato la Giffords, Michael Lemole, ha spiegato che la donna sta comunicando a gesti, segno di una lenta ripresa, che incoraggia e rende ottimisti, ma ha aggiunto: "Continuiamo a parlare di condizioni critiche perché le funzioni cerebrali potrebbero peggiorare".

E ora è arrivato il momento di chiedersi perché è avvenuto tutto questo, bisogna capire il motivo che ha spinto il ventiduenne Jared Lee Loughner a compiere una simile strage. Clarence Dupnik, sceriffo della contea, in merito non ha alcun dubbio: "Molti devono farsi un esame di coscienza, c'è gente nelle tv e le radio della destra che ha trasformato l'odio per gli avversari politici in un business. Degli individui squilibrati come Jared Laughner, l'autore della strage, reagiscono al vetriolo che viene fuori da certe fonti: gli inviti ad abbattere lo Stato, gli slogan che aizzano la rabbia delle folle. Il fango che monta nel paese è mortale, e l'Arizona è l'epicentro di questa vergogna".

Anche l'Fbi sta dirigendo le indagini in questo senso: si crede che l'odio razzista abbia sopraffatto ogni barlume di tolleranza, gruppi armati di estrema destra che impongono il loro pensiero con  la violenza.

In questi ultimi due giorni, in molti hanno voluto puntare il dito contro Sarah Palin, ex governatore dell'Alaska ed ex candidata alla vicepresidenza Usa, che aveva compilato un elenco di avversari politici da "sconfiggere", in merito sempre alla grande battaglia della riforma sanitaria. La leader della destra populista aveva inserito anche il nome di Gabrielle Giffords. Ieri la Palin ha cancellato dal suo sito l'inquietante elenco di nomi. Non è un caso, infatti, che proprio sul luogo della strage, tra un messaggio di condoglianze e un altro, compaia un bigliettino dal contenuto agghiacciante: "Missione compiuta, Sarah Palin!"

Si rafforza sempre più l'ipotesi che la strage sia frutto di un odio covato per troppo tempo ed esploso improvvisamente contro figure politiche di una certa influenza. Tra le vittime, anche il giudice federale John Roll, che, prima di fare la spesa, si era fermato a salutare la Giffords. E se fosse stato proprio lui l'obiettivo dell'attentato? Così il suo assistente: "Centinaia di minacce di morte aveva ricevuto perché nel 2009 osò accogliere un ricorso presentato da alcuni immigrati messicani contro un proprietario di ranch. Come rappresaglia, al giudice Roll qualcuno giurò che avrebbe sterminato la sua famiglia".

L"autore della strage, Jared Lee Loughner, che aveva già minacciato di uccidere, è stato ufficialmente incriminato per pluri-omicidio e tentanto omicidio. Per il momento non ha alcuna intenzione di collaborare, ha solo ribadito di essere l'unico responsabile. E in effetti pare sia stata smentita la notizia di un complice: il tassista che ha accompagnato l'omicida sul luogo della strage è stato considerato estraneo ai fatti.

Domani, Jared Lee Loughner, dovrà comparire in tribunale a Phoenix dove verranno ufficializzati i capi di imputazione.

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