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Arianna, la poliziotta cacciata per un tatuaggio: “Sono un danno di immagine, Jacobs aiutami tu”

La battaglia della poliziotta veronese che nel 2019 è stata sospesa per un tatuaggio sul polso. Un cuore con una coroncina fatti all’età di 18 anni che però aveva già provveduto a rimuovere in fase concorsuale. Vittima di un pasticcio legale-burocratico Arianna Virgolino si è appellata a Marcell Jacobs, il campione olimpico dei 100 metri.
A cura di Elia Cavarzan
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Per un tattoo Arianna perse il posto. "Sono arrivata alla visita medica senza neanche un segno d'inchiostro sul corpo perché avevo provveduto a cancellarlo con ben nove sedute dolorosissime"; racconta Arianna Virgolino che infatti con un ricorso al Tar era riuscita a concludere il percorso di formazione alla scuola di polizia e ad entrare anche in servizio nella stradale di Guadamiglio.

Quel tatuaggio, ormai ex-tatuaggio, era per lei una storia lontana. Poi però, è arrivata come "una pugnalata allo stomaco", per dirla con le sue parole, la sentenza del Consiglio di Stato che per leso decoro al corpo di polizia dello Stato la sospendeva definitivamente dal suo lavoro. "Stavo montando in servizio quando l'avvocato mi ha chiamato. Stavo caricando la valigia dei verbali nella volante, ho lasciato cadere tutto a terra. Ho pianto. Ho pianto tantissimo", racconta così quei drammatici momenti la poco più che trentenne Arianna Virgolino.

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Dopo un breve periodo di sconforto la giovane poliziotta ha deciso di reagire: "questa è una battaglia che parla di giustizia. Di uomini e di donne normali con una gran volontà di servire lo Stato che si trovano invece esposti ad un trattamento che in altri Paesi europei neanche è previsto. Ho fatto partire una raccolta firme su Change.org per portare l'attenzione sul tema dei tatuaggi nel corpo di polizia e ho fatto un appello all'uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, perché ci aiuti, io ed altri 5 poliziotti, ad avere giustizia e a rientrare in servizio".

Cosa ne pensi del tema il numero uno al mondo dei 100 metri su pista, ancora non è dato sapere, ma sua madre, Viviani Mancini, ha espresso solidarietà ai contorni dell'intera vicenda. Jacobs, una statua di muscoli e nervo pluri-tatuata, correrebbe infatti per il corpo delle fiamme oro.

L'intera vicenda sembra essere un vero e proprio pasticcio burocratico-legale in quanto più e più volte Arianna Virgolino ha dimostrato di aver cancellato quel tatuaggio prima ancora di arrivare alla visita medica concorsuale. "Ci sono video, foto.. Avevo solo un alone che sembrava una semplice scottatura, o una normalissima cicatrice impercettibile". Il Giudice ha però specificato che il "tatuaggio è un nocumento all'immagine della polizia di Stato", cioè un danno. Arianna è categorica, "continuo a lottare, ho giurato di servire e ho urlato quel sì piangendo".

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