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Arezzo, prof organizzavano incontri erotici con gli studenti con sms in codice

La vicenda riportata dal quotidiano La Nazione: le due professoresse sarebbero state scoperte quando il marito di una delle due, insospettito per le assenze pomeridiane della donna, l’ha fatta pedinare da un’agenzia investigativa.
A cura di S. P.
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Due professoresse toscane che inviano sms ad alcuni dei loro alunni per poterli incontrare dopo la scuola. Incontri durante i quali, però, insegnanti e studenti non avrebbero parlato di lezioni e scuola. Al contrario, prof e studenti si vedevano in un casolare di campagna preso in affitto dalle stesse insegnanti per degli incontri sessuali. Questa la storia apparsa oggi sul quotidiano La Nazione. Siamo ad Arezzo e, a quanto pare, le due insegnanti di una scuola superiore “invitavano” gli alunni prescelti nel casolare mandando loro questo genere di sms in codice: “Oggi gita in campagna”, scrivevano le prof per incontrare dopo la scuola cinque o sei dei loro alunni. Ragazzi che poi si ritrovavano nel casolare con le due donne di 38 e 43 anni. Come scrive ancora La Nazione, non c’è stato alcun risvolto giudiziario in quanto tutti gli studenti erano maggiorenni e consenzienti.

Gli incontri erotici prof-studenti scoperti da un’agenzia investigativa – La vicenda è però venuta fuori quando il marito di una delle due professoresse si è insospettito a causa delle assenze pomeridiane di sua moglie. A quanto pare l’uomo pur di capire cosa gli nascondeva sua moglie l’avrebbe fatta seguire da un’agenzia investigativa. Che dopo qualche settimana di appostamenti ha, appunto, scoperto quanto accadeva e cosa faceva la professoressa quando si allontanava da casa. Come sottolinea ancora il quotidiano, non è dato sapere se i pomeriggi fuori porta influissero nel rendimento scolastico degli studenti.

Moige chiede intervento ispettori del Ministero – “Stando alle investigazioni private, il comportamento delle professoresse di Arezzo oltre che squallido risulta del tutto incompatibile con il ruolo educativo che rivestono. Quanto accaduto danneggia didatticamente gli alunni, poiché compromette la credibilità del metro di giudizio adottato e può influenzare il rendimento scolastico di tutta la classe. Siamo di fronte all’annichilimento del rapporto professionale che deve esistere tra docente e allievo: in queste condizioni il prosieguo dell’attività didattica è inevitabilmente compromesso”: così Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige – movimento genitori – sul caso delle due prof di Arezzo. “Bisognerebbe appurare da quanto tempo questi ‘appuntamenti’ andavano avanti, per escludere con certezza il coinvolgimento di minori, che aggraverebbe ulteriormente il già deprecabile caso. Abbiamo chiesto l’intervento degli ispettori Ministero dell’Istruzione affinché vengano presi provvedimenti contro le professoresse, che alla luce di quanto accaduto non possono più garantire l’integrità del patto educativo tra istituzioni, scuola e famiglia”, ha aggiunto Munizzi.

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