Arcuri sulle mascherine: “Speculazione vergognosa, dal 4 maggio disponibili 12 milioni al giorno”
Il commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus in Italia, Domenico Arcuri, è intervenuto oggi in video-audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera per fare il punto sul dl Liquidità e sulla situazione mascherine nel nostro Paese. "La situazione economico finanziaria è conosciuta, la crisi ha anzitutto caratteristiche, dimensione e durata del tutto imprevedibile, comuni a quelle di altre vissute nei decenni scorsi – ha esordito l'ad di Invitalia -. La sua specificità è la ‘disordinata durata': non riusciamo a prevedere per quanto tempo le attività economiche e sociali saranno condizionate e dovranno essere limitate. Lo strumento messo in campo dal governo è di grande significato quanto a dimensioni, valutare se sufficiente o necessiti di altri interventi ha a che fare con una valutazione impossibile, ossia sapere quanto durerà ancora l'epidemia".
Mascherine, prezzo calmierato a 0,50 centesimi: "Bisognava limitarlo"
Quanto alle forniture dei dispositivi di protezione individuale Arcuri ha sottolineato che "alla fine dell'estate potremo liberarci di questo fardello, vale a dire gli acquisti all'estero, e dire che abbiamo il 100 per cento di dispositivi di protezione individuale (dpi) prodotti in Italia, al momento è un quarto. Penso che in 40 giorni non io, ma gli italiani abbiamo fatto un buon lavoro", aggiungendo che "da lunedì 4 maggio, quando comincerà la fase 2, se serviranno possiamo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, da giugno 18 milioni, da agosto 24 milioni al giorno. Le distribuiamo gratis a sanità, Pubblica amministrazione, forze dell'ordine e servizi essenziali, da lunedì anche ai trasporti pubblici locali e alle Rsa pubbliche e private. Ma il commissario non distribuisce mascherine ai cittadini, deve metterli in condizione di comprarle a un prezzo più conveniente possibile, di qui il prezzo calmierato a 0,50 centesimi". L'obiettivo del provvedimento è annientare una "speculazione vergognosa. Il costo di produzione della mascherina è di 5 centesimi secondo le nostre analisi – ha spiegato ancora Arcuri -, capite qual era lo spazio di profitto, bisognava limitarlo, tanto più che le aziende non erano tutte italiane. Le aziende ora ce le danno a 38 centesimi". Ecco perché ha "chiesto anche – ha concluso – che vengano normate sanzioni per chi, malgrado le tariffe fissate, tenti lo stesso di vendere le mascherine ad un prezzo più alto".
Terapie intensive e ventilatori: "Attrezzati a picchi superiori alla prima fase dell'epidemia"
Quanto all'evoluzione della malattia, Arcuri fa sapere che con i ventilatori e le terapie intensive "siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase dell'emergenza; l'apocalisse non la regge nessuno, ma siamo tutti convinti che non ci sarà". "Abbiamo ora circa 1.980 posti occupati in terapia intensiva su una disponibilità di 9 mila, abbiamo distribuito 4.200 ventilatori e potremmo raddoppiare il numero in pochi giorni – aggiunge -, ma non solo per ora non servono, ma non sappiamo dove saranno gli eventuali maggiori focolai" nella Fase 2.