Arcade, cartelli anti ladri in romeno e arabo: “Così capiscono etnie che rubano di più”
In ogni strada di ingresso di Arcade, un paese di poco più di quattromila abitanti in provincia di Treviso, c'è un cartello che avverte: "Comune videosorvegliato". L'avviso è in sei lingue, perché "lo devono comprendere tutti, anche i ladri che vogliono assaltare il nostro comune", ha spiegato, il sindaco leghista Domenico Presti. Oltre a italiano, francese e inglese, è stato chiesto espressamente che i cartelli fossero scritti anche in romeno, albanese e arabo. Un modo, secondo Presti, per "avvisare le etnie che più colpiscono oggi: romeni e albanesi che sono pendolari dei furti, e poi una parte degli arabi". Le telcamere sono ventisette posizionate in luoghi definiti "sensibili", sono accese 24 ore su 24, e sono attive da circa un anno grazie all'accordo stretto fra l'amministrazione comunale e Contarina. I filmati sono a disposizione degli investigatori come elementi di indagine in caso di furti.
Il sindaco di Arcade è molto fiero dell'iniziativa delle telecamere, e lo è anche dell'avviso tradotto sui cartelli. "Se vado in un Paese straniero e vedo una scritta in italiano fra tante scritte in una lingua che non comprendo, la leggo immediatamente", ha spiegato. "Ho applicato lo stesso meccanismo – ha aggiunto Presti – lo scopo è avvisare che nel mio paese è in funzione il sistema di videosorveglianza e che quindi qui non si deve venire a rubare perché le telecamere possono riprendere i malviventi ed i mezzi con cui si muovono".