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Aragona, domani i funerali dei fratellini uccisi dall’esplosione di un vulcanello

Domani i funerali di Laura e Carmelo Mulone, i fratellini di 7 e 9 anni uccisi dall’esplosione del vulcanello di fango alle Maccalubbe ad Aragona (Agrigento). È scontro sulle responsabilità nella tenuta della riserva naturale.
A cura di Redazione
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Aragona piange Laura e Carmelo Mulone, i fratellini di 7 e 9 anni uccisi dall'esplosione di un vulcanello di fango nella riserva naturale delle Maccalubbe nel centro turistico in provincia di Agrigento. Il rito funebre sarà celebrato nella chiesa della Madonna di Pompei, dove i due bimbi erano conosciuti e frequentavano il catechismo. L'amministrazione comunale ha dichiarato il lutto cittadino. Sul fronte delle indagini, la Procura di Agrigento, com'era prevedibile, ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati. L'ipotesi è il reato di omicidio colposo plurimo. Oggi c'è stato un vertice in Procura cui hanno preso parte il procuratore capo Renato Di Natale, l'aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Carlo Cinque. I magistrati hanno delegato le indagini ai carabinieri chiedendo l'acquisizione di documenti e parti. Tra le cose da accertare c'è anche la proprietà dell'area sulla quale è stata realizzata la riserva. Nel pomeriggio la Procura di Agrigento nominerà come consulente tecnico un vulcanologo.

Tragedia delle Maccalubbe, scontro Regione-Legambiente

Sulle responsabilità rispetto alla riserva naturale ieri dura polemica fra Regione siciliana e Legambiente. L'associazione ambientalista, dal 1995 gestisce il sito su incarico della Regione, e ieri ha ribadito che "l'evento non era prevedibile". Fontana ha anche replicato al dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione Gaetano Gullo che aveva sottolineato come "Legambiente riceve annualmente dei fondi per la gestione del sito e con questi poteva installare delle centraline di monitoraggio". "L'improvvisa esplosione del cosiddetto ‘vulcanello', venti tonnellate di impietoso fango che ha inghiottito due fratellini provocandone la morte, forse non poteva essere evitata. Ma potevano essere evitate tante altre cose", commenta il commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato: "Attendiamo con fiducia i risultati dell'inchiesta aperta dalla magistratura ma non possiamo evitare di porci alcuni interrogativi – aggiunge -. Il primo: come mai, dopo gli allarmi di agosto, per cui la riserva è stata chiusa 15 giorni, non si è proceduto a un monitoraggio della situazione? E ancora – incalza Maritato – nel paese in cui i geologi sono a spasso, come mai in tale riserva non sono state previste tali figure professionali?".

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