Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Appello ai giovani dopo la strage di Altavilla Milicia: “Parlate, silenzio può essere condanna a morte”

L’appello ai giovani del Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio dopo la strage ad Altavilla Milicia “matrice religiosa distorta. Questa tragedia rappresenta il massimo dell’immaginazione umana. Denunciate, il silenzio può essere la propria condanna a morte”.
A cura di Ida Artiaco
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Giovanni Barreca
Giovanni Barreca
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"Facciamo un appello rivolto soprattutto ai minori di muoversi per fare emergere queste situazioni. Il silenzio può essere la propria condanna a morte". È commosso Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, nella conferenza stampa tenuta oggi a Bagheria per informare sulle indagini relative alla strage ad Altavilla Milicia, nel Palermitano.

Qui Giovanni Barreca ha ucciso la moglie, Antonella Salamone, 31 anni, e i due figli minori, di 5 e 15 anni, Emanuel e Kevin, e poi si è costituito nella notte tra sabato e domenica scorsi. Unica sopravvissuta alla strage è stata la figlia maggiore della coppia, di 17 anni, che avrebbe partecipato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ad alcune delle torture inflitte agli altri membri della famiglia.

Un ruolo importante è stato svolto anche da una coppia di coniugi palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente: tutti animati da quello che viene definito un "delirio mistico", si erano convinti che la casa dei Barreca fosse piena di presenza demoniche da cui si devono liberare. Le vittime – la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.

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"Questa tragedia rappresenta il massimo dell'immaginazione umana. Questo probabilmente è dovuto a un fenomeno molto diffuso di un modo di concepire la religione molto distorto in una situazione dove ci sono soggetti che si approfittano della debolezza e della vulnerabilità di altri soggetti. Per questo facciamo un appello rivolto soprattutto ai minori di muoversi per fare emergere queste situazioni. Il silenzio può essere la propria condanna a morte. Le strutture della magistratura, delle forze ordine e delle altre istituzioni sono in grado di aiutare efficacemente le vittime di questi reati", ha detto Cartosio.

"Nel territorio di nostra competenza – ha aggiunto – si sono verificati in più occasioni delle situazioni che hanno una matrice religiosa distorta ma secondo noi non avviene solo qui, accade in tutto il territorio nazionale. È inutile che stia a sottolineare in quanti casi abbiamo constatato che la religione o determinati ruoli all'interno della chiesa siano stati usati utilizzati allo scopo di abusare sessualmente di minori. In qualche caso l'abuso è stato finalizzato non solo allo scopo sessuale ma anche a sfruttare economicamente e lavorativamente le persone".

Secondo la ricostruzione fornita questa mattina in conferenza, la figlia 17enne di Giovanni Barreca è stata "coinvolta in questa situazione di parossismo religioso, ha partecipato a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli". Cartosio ha precisato che "sembra che la partecipazione alle torture sia stata corale, l'unica che mi sento di escludere è la madre. Confermo che il piccolo di 5 anni è stato torturato prima di essere ucciso".

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