video suggerito
video suggerito

Appalti Bologna, protocollo contro infiltrazioni mafia: “neutralizza il Jobs Act”

Ogni impresa dovrà impegnarsi a considerare nelle proprie gare il possesso del “rating di legalità‘” rilasciato dall’Agcm e l’“unico criterio di aggiudicazione” sarà “l’offerta economicamente più vantaggiosa per gli affidamenti relativi ai servizi”. Via dunque il requisito del massimo ribasso.
A cura di B. C.
43 CONDIVISIONI
Immagine

Un nuovo protocollo sugli appalti a Bologna per contrastare i rischi di infiltrazioni mafiose sul territorio. A firmarlo ieri in Comune Cgil, Cisl e Uil, l’Alleanza delle cooperative italiane, Ascom, Unindustria, Cna, Confartigianato e Ance. “Credo che la Regione possa prendere a riferimento l’accordo che abbiamo raggiunto. Qui- sottolinea il sindaco di Bologna- tutte le parti sociali hanno convenuto anche sul tema degli appalti e credo che questo possa essere un esempio anche per sbloccare la situazione in Regione”. Commenta il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola. Il nuovo protocollo (che sostituisce quello firmato nel 2005) vuole affermare con forza i principi fondamentali che contraddistinguono un'economia sana e, in accordo con gli altri attori interessati, "arginare devianze acuite anche dalla crisi economica che attraversiamo dal 2008 – informa il Comune di Bologna – come la concorrenza sleale, il ricorso al lavoro irregolare e l'espansione della presenza della criminalità organizzata anche nel nostro territorio”. D’accordo particolare di Cgil e Cisl, secondo cui "questa intesa neutralizza il Jobs act".

Ma cosa prevede l’intesa in concreto?

Intanto, dall’1 gennaio 2016 il Comune di Bologna dovrà impegnarsi a considerare nelle proprie gare il possesso del “rating di legalità‘” rilasciato dall’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Il Comune inoltre renderà ancora più  visibile “l’intera filiera delle gare, realizzando una piattaforma informativa in cui sarà possibile accedere a una mappatura aggiornata delle concessioni in essere”. Il protocollo ha durata triennale e si basa su quattro punti: legalità, trasparenza e lotta alla corruzione; tutela del lavoro e occupazione; tempi certi; sostegno alle imprese di qualità. Rispetto al precedente, prevede la partecipazione al tavolo di discussione, oltreché delle associazioni dei lavoratori, anche di quelle economiche. Viene chiaramente specificato che l’“unico criterio di aggiudicazione” sarà “l’offerta economicamente più vantaggiosa per gli affidamenti relativi ai servizi” e si privilegerà “l’adozione dello stesso criterio negli affidamenti di lavori e forniture”. Il Comune si impegna anche a inserire la clausola sociale per garantire il “riassorbimento di manodopera per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”. Così “miglioriamo ciò che nel Jobs act non c’era”, sottolinea il segretario Cisl Alessandro Alberani. Viene inoltre introdotto un “curriculum reputazionale delle imprese” che verrà valutato nell’aggiudicazione.

43 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views