Anziano muore bevendo antigelo, badante accusata di omicidio. I giudici ordinano nuove indagini
C'era grande attesa oggi a Torino per la sentenza nei confronti di Fanny C., la donna accusata di aver avvelenato il novantenne di cui si prendeva cura con antigelo Paraflu per ottenere la sua eredità: i giudici, tuttavia, hanno deciso di non esprimersi ancora ed hanno invece disposto nuove indagini, ritenute fondamentali nell'ambito di un processo durante il quale non sarebbero state prodotte prove schiaccianti nei confronti dell'imputata. Il Tribunale ha dunque dato quattro disposizioni: un perizia, affidata alla polizia scientifica, per rilevare se siano presenti impronte digitali (e nel caso a chi appartengano) sulla bottiglia di acqua naturale che conteneva il liquido per motori ingerito dall'anziano il 23 giugno 2019; un'altra perizia affidata al professor Alberto Salomone, docente di chimica all'Università di Torino, per verificare se l'antigelo sia lo stesso di quello trovato in un'altra bottiglia a casa della badante e del marito di lei. Verrà poi raccolta la testimonianza dell'ex inquilino che ha abitato, fino al 2017, a casa dell'anziano. Per finire i giudici hanno disposto l'acquisizione degli atti civili in cui la badante aveva rinunciato a ogni pretesa sulla casa dell'anziano.
Secondo la difesa le nuove indagini potrebbero provare l'innocenza della badante: "È stato il tribunale a decidere di propria iniziativa di effettuare queste nuove prove, riaprendo l'istruttoria in linea con la prospettazione difensiva della mancanza di gravi indizi nei confronti della nostra assistita" ha spiegato l'avvocato dell'imputata, mentre i pm Lisa Bergamasco e Francesco Pelosi avevano già ultimato la loro requisitoria chiedendo la condanna a dieci anni di carcere, nella convinzione che il liquido antigelo non fosse stato ingerito dall'anziano per caso. Dal canto suo Fanny ha spiegato la sua versione: "Quel pomeriggio del 22 giugno 2019 ‘il nonno' è andato a dormire come faceva sempre dopo pranzo. Dopo aver pagato il giardiniere, sono entrata al piano terra e l'ho visto mentre beveva un bicchiere con del liquido di colore blu. Gli ho subito strappato il bicchiere dalle mani immaginando che potesse fargli male e gli ho chiesto quanto ne avesse bevuto. Lui si è arrabbiato e mi ha detto ‘poco'. Sul tavolo che c'era una bottiglia impolverata. Ho immaginato che l'avesse presa nel magazzino della casa vecchia. Lui poi ha preso la bici ed è andato via. Non mi sono preoccupata perché stava bene". Infine: "Alle 23 sono passata come faccio sempre a vedere se avesse bisogno di qualcosa e lui mi ha detto che non era riuscito ad andare in bagno e che gli girava la testa. Mi sono subito allarmata e ho chiamato mio marito, dicendogli che aveva bevuto qualcosa di blu, e lui mi ha subito detto che forse con quel colore poteva essere l'antigelo. Ho deciso di vestirlo e di portarlo al pronto soccorso. Sono stata tutta la notte con lui e ho chiesto a mio marito di avvisare i parenti. Non so dove avesse preso quella bottiglia".