Anziano buttato a terra al pronto soccorso di Pisa da un uomo ubriaco: è in gravi condizioni
Ha buttato a terra un anziano che aveva accompagnato la moglie al pronto soccorso dell'ospedale di Pisa. Un gesto apparentemente senza motivo, dettato probabilmente dallo stato di ubriachezza dell'aggressore, costato poi l'arresto all'uomo di origini straniere. La notizia è stata riportata oggi dal quotidiano La Nazione.
I fatti sono avvenuti martedì 5 novembre. La vittima della violenza è un uomo di 79 anni: ha perso conoscenza ed è attualmente ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale, con i medici che si sono riservati la prognosi.
Stando alle ricostruzioni delle forze dell'ordine, il protagonista dell'aggressione era stato portato al pronto soccorso direttamente dal personale del 118 perché in forte stato di agitazione per aver assunto alcol. Senza preavviso e senza apparente motivo, si è avvicinato al marito di una paziente, che stava aspettando di poter tornare a casa, e lo ha scaraventato a terra, davanti ad altri pazienti e ai loro familiari. Pochi istanti che hanno lasciato sotto choc anche medici e infermieri.
A quel punto ha lasciato la struttura sanitaria, ma nella mattinata di ieri gli agenti delle Volanti sono riusciti ad individuarlo e a fermalo. Pare fosse già noto per altri episodi di violenza.
Il caso ha rinfocolato le polemiche sulla sicurezza nelle strutture sanitarie e il segretario regionale di Cisl medici, Giuseppe Celona, ha chiesto nuovamente per l’ospedale di Pisa “un posto fisso di polizia guarnito e attivo 24 ore su 24 con operatori che possano agire immediatamente: quanto accaduto scaturisce in un contesto dove non c’è una sorveglianza adeguata e spesso le vittime sono i camici bianchi anche se martedì sera è capitato a un parente di una paziente ma il fatto che non è stato un semplice alterco bensì un’azione violenta”.
“L’aggressore – ha aggiunto Nicola Favati, avvocato volontario del Tribunale del malato – non avrebbe dovuto essere lì, ma avrebbe dovuto fare un percorso diverso. E’ necessario investire in strutture sanitarie adeguate per gestire casi particolari e complicati come questo”.