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Anziani sempre più soli, 1 su 7 a rischio isolamento sociale: lo studio dell’Iss sugli over 65

In vista della giornata mondiale delle persone anziane, il sistema di sorveglianza “Passi d’Argento” osserva che il 16% degli over 65 non ha contatti con altre persone, neanche al telefono.
A cura di Giovanni Turi
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Lo spettro dell’isolamento sociale si fa sentire sugli over 65 italiani, fascia di popolazione in forte aumento (oggi il 21% totale, tra 20 anni oltre il 30%, secondo le ultime stime). Nonostante familiari e amici li considerino sempre più un sostegno imprescindibile grazie ad aiuti economici e cura, nel biennio 2022-2023, nell’arco di un’ordinaria settimana, uno su sette ammette di non aver avuto contatti con altre persone, neanche al telefono.

E il 75% riporta di non aver frequentato alcuna attività di stampo sociale in parrocchie, centri per anziani o circoli. Con picchi che superano l’80% in regioni come Emilia-Romagna, Liguria e Marche. È questa la fotografia scattata dai dati del sistema di sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità, in vista della giornata mondiale delle persone anziane, che si celebra il primo ottobre.

Più isolati gli over 65 del Sud Italia

Andando a fondo dei dati, il 15% degli over 65 italiani sostiene di aver vissuto l’isolamento sociale. Un trend stabile rispetto agli anni clou dell’ondata da Covid-19, che ha portato un rallentamento nel calo complessivo di 5 punti percentuali a partire dal biennio 2016-2017. Si tratta di una lenta riduzione che continua a osservare, però, numeri sopra la media in sei regioni: Valle d’Aosta (42,5%), Calabria (30,1%), Abruzzo (22,6%), Puglia (22,3%), Basilicata (21,5%) e Sicilia (18,1%). Le stesse che sforano la media italiana del 16% sull'impossibilità a conversare con qualcuno, anche solo in via telefonica.

Dalla rilevazione non si evidenziano differenze di genere di rilievo (15,8% per le donne contro il 14,3 degli uomini) o tra chi vive da solo o in compagnia. Ma la condizione è più presente tra gli ultra 85enni (31,7% rispetto al 15,8% dei 75-84 anni e 9,7% dei 65-74enni). Così come tra chi ha un livello di istruzione basso – quasi il 38% al massimo ha frequentato le scuole medie – e i residenti delle regioni del Sud Italia (circa il 20% rispetto al 13% del Centro e il 10% del Nord).

Partecipazione a eventi

C'è poi la sfera della frequentazione di luoghi di aggregazione. La pandemia non ha di certo aiutato. Gli over 65 italiani che hanno partecipato ad incontri o attività di aggregazione sono passati dal 29% del biennio 2018-2019 al 25% del 2022-2023. Nello stesso periodo, la quota di persone che riporta di aver avuto modo di scambiare una chiacchierata con qualcuno è salita dall'81 all'84%.

Peraltro, il 20,3% degli ultra 65enni è coinvolto nella partecipazione a eventi sociali. Di questi, quasi uno su cinque ha partecipato a gite o soggiorni organizzati e il 5% segue un corso di formazione – dal potenziamento della lingua inglese a cucina, fino all'uso del computer o percorsi nelle università della terza età -. L'adesione, tuttavia, scema con l'aumentare dell'età: comprende il 27% dei 64-75enni, ma solo l'8% degli over 85.

In una distinzione regionale, gli over 65 meno coinvolti nella partecipazione a eventi organizzati sono in Abruzzo, Puglia, Emilia-Romagna e Umbria. Le zone virtuose, invece, sono la provincia di Bolzano, il Veneto, la Sardegna e il Molise.

Impatti sulla salute

"Quasi un over 65 su 7, vive in modo isolato – rileva Rocco Bellatone, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità –. È necessario spezzare il cerchio di solitudine che si stringe intorno agli anziani perché questa condizione psicologica influisce in modo significativo sulla qualità della loro vita e la loro salute. Oggi più che mai, in un mondo digitalizzato che può favorire l’isolamento, costruire reti e relazioni è essenziale per il benessere delle intere comunità".

Come spiega poi l'Istituto Superiore di Sanità, "la solitudine e l'isolamento sociale sono strettamente correlati ai sentimenti di vulnerabilità, minaccia e ansia, fino alla depressione e a un serio declino della salute fisica e del benessere. In particolare gli anziani sperimentano più spesso l’isolamento sociale che può avere un effetto negativo consistente sulla loro salute comportamentale", che in età avanzata può "aumentare i sintomi comportamentali come disturbi del sonno, depressione e affaticamento".

Anziani come risorsa

Secondo i numeri registrati da "Passi d’Argento", il 28% degli over 65 sono una risorsa per i propri familiari o per la comunità. Il 17% si prende cura di parenti con cui vive, il 14% di familiari o amici con cui non vive e il 5% partecipa ad attività di volontariato. Tutto ciò è trainato soprattutto dalle donne (31% fra le donne rispetto al 24% negli uomini). Ma c'è anche da sottolineare che si va riducendo con l’avanzare dell’età: si osserva, infatti, un 34% di persone tra i 65 e 74 anni, mentre c'è solo un 13% di ultra 85enni. Inoltre, il ruolo di cura e sostegno è inferiore tra le fasce con un livello di istruzione più basso e tra chi è in difficoltà economica.

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