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Anziani mummificati a Verona, i corpi trovati da tre giovani durante una urban exploration: aperta inchiesta

I tre, un maggiorenne e una coppia di fidanzati poco più grandi, avrebbero forzato una finestra utilizzando attrezzi da scasso per accedere alla proprietà. Una volta dentro, si sono imbattuti nei resti di Maria Teresa Nizzola e hanno immediatamente chiamato la polizia.
A cura di Davide Falcioni
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La villetta dei coniugi
La villetta dei coniugi

È ancora avvolta nel mistero la morte di Maria Teresa Nizzola, 76 anni, e del marito Marco Steffenoni, 75, trovati senza vita e in stato di mummificazione nella loro casa di strada dei Monti a Montericco, Verona. I corpi sono stati scoperti sabato sera, ma servirà tempo per stabilire le cause del decesso; intanto, il sostituto procuratore Beatrice Zanotti ha affidato l’incarico al medico legale, e oggi, presso l’istituto di Borgo Roma, sarà eseguita l’autopsia.

Al momento, nessuna ipotesi è stata esclusa, ma la pista più accreditata sembra essere quella di un’intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente causata da un malfunzionamento del camino. Questo tipo di avvelenamento, che agisce in modo graduale, provoca debolezza, nausea e stato confusionale, e potrebbe spiegare i diversi luoghi in cui sono stati ritrovati i corpi: Maria Teresa al piano terra, seduta su una poltrona davanti al camino, e Marco al primo piano, sdraiato vicino a una finestra. Tuttavia, questa ipotesi potrà essere confermata solo dopo l’esclusione di eventuali traumi sui corpi della coppia.

A complicare ulteriormente il caso è la presenza di tre giovani, che quel pomeriggio sono entrati nell'abitazione dei coniugi Steffenoni nell'ambito di una Urban exploration. I tre, un maggiorenne e una coppia di fidanzati poco più grandi, avrebbero forzato una finestra utilizzando attrezzi da scasso per accedere alla proprietà. Una volta dentro, si sono imbattuti nei resti di Maria Teresa Nizzola e hanno immediatamente chiamato la polizia.

Secondo le prime ricostruzioni, porte e finestre della casa erano chiuse e intatte prima del loro arrivo. I giovani non avrebbero toccato nulla né sottratto oggetti, ma il loro ingresso illegittimo altera significativamente lo scenario. L’abitazione, pur in stato di abbandono da mesi, era in ordine, con soprammobili e arredi al loro posto, ma la cassetta della posta straboccava di decine di buste e ricevute, un chiaro segnale che qualcosa non andava. Spetterà agli inquirenti fare piena luce.

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