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Covid 19

Anziani e non vaccinati contro il Covid non dovrebbero viaggiare, dice l’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato i soggetti non completamente vaccinati, i vulnerabili e gli over 60 a rimandare i viaggi in aree con alta trasmissione del virus.
A cura di Davide Falcioni
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La diffusione della nuova variante Omicron – la cui contagiosità sembra essere superiore anche rispetto alla Delta – ha fatto scattare l'allarme in tutto il mondo: in attesa che gli scienziati rivelino quanto sia effettivamente pericolosa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato i soggetti non completamente vaccinati, i vulnerabili e gli over 60 a rimandare i viaggi in aree con alta trasmissione del virus. Secondo l'OMS, infatti, gli Stati che applicano restrizioni più blande sono quelli in cui la circolazione del nuovo ceppo virale è più probabile. "I soggetti che non sono stati completamente vaccinati o che non hanno prove di una precedente infezione da Sars-CoV-2 e sono a maggior rischio di sviluppare malattie gravi e morire, comprese le persone di età pari o superiore a 60 anni o quelle con comorbilità, dovrebbero posticipare i viaggi in aree con trasmissione comunitaria" del virus.

Quali paesi hanno introdotto restrizioni per la variante Omicron

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Onde evitare che Omicron prenda il largo e soppianti la Delta, e nel dubbio che i vaccini finora approvati si rivelino inefficaci contro questa mutazione, diversi Paesi hanno serrato le maglie: tutta l'Unione Europea ad esempio ha introdotto blocchi agli arrivi da Sudafrica e paesi limitrofi, una misura che tuttavia il governo di Pretoria – il primo ad aver sequenziato la nuova variante rivelandone l'esistenza al mondo intero – ha duramente condannato, definendola istintiva e draconiana. Nel corso di una conferenza stampa il ministro della salute, Joe Phaahla, ha affermato che il suo paese ha agito con la massima trasparenza avvisando il mondo della variante B.1.1.529, e che bloccare i voli da e per il Sudafrica deprimerà un'economia in già grossa difficoltà.

Anche gli Stati Uniti hanno introdotto blocchi da e per il Sudafrica, ma le misure di contenimento saranno generalizzate: a tutti i passeggeri, compresi gli americani, verrà richiesto un test negativo eseguito 24 ore prima, indipendentemente dal loro stato di vaccinazione o dal paese di partenza. Sia sta inoltre valutando l'obbligo di ripetere il tampone entro tre giorni dall'arrivo negli USA. In Canada, invece, da oggi sarà richiesta la vaccinazione obbligatoria a tutte le persone in entrata, mentre il Giappone ha introdotto il divieto di ingresso a tutti gli stranieri, almeno fintanto che non sarà chiara la reale pericolosità della variante Omicron. Singapore ha annunciato che accoglierà stranieri solo se in possesso di un tampone negativo, che per i non vaccinati dovrà necessariamente essere molecolare.

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