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Anziana ridotta in fin di vita a Palermo, l’aggressore le scrive una lettera dal carcere

L’anziana venne aggredita perché aveva scoperto che il suo muratore di fiducia aveva rubato da casa gioielli e soldi. Smascherato, lui l’aveva colpita a calci, pugni e forbici fino a ridurla in fin di vita. E ora dal carcere le chiede perdono con una lettera.
A cura di Susanna Picone
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Domenico Federico, muratore ventiduenne, è in carcere da circa tre settimane perché accusato di avere aggredito e ferito un'anziana di ottantaquattro anni nell'abitazione in via Empedocle Restivo, a Palermo. Secondo quanto ricostruito, l’anziana signora aveva scoperto che il giovane aveva rubato dei soldi e gioielli in casa durante alcuni lavori in muratura e così lo aveva invitato a casa sua per parlargli. Ma lì il muratore, insieme alla convivente e a un minorenne, secondo l’accusa avrebbe impugnato delle forbici e colpito la donna alla testa e in diverse parti del corpo. L'anziana signora è stata soccorsa dal personale del 118 e poco prima di subire un intervento ha raccontato agli agenti che a colpirla era stato “il muratore”, che poi ha confessato quanto accaduto. E ora quel muratore, dal carcere Pagliarelli nel quale è rinchiuso da settimane, ha scritto una lettera di scuse alla signora aggredita, che nel frattempo è riuscita fortunatamente a superare il momento più critico.

L'aggressore si scusa: "Sono addolorato" – Come si legge sull’edizione locale di Repubblica, Federico ha preso un foglio di quaderno e ha messo nero su bianco il suo pentimento. “Zia mi perdoni, piango da 15 giorni”, si legge nella lettera. “Sono addolorato, tutto questo non doveva accadere, non ero in me”, scrive ancora il ragazzo sostenendo di aver sempre rispettato la signora “e sempre la rispetterò”. “È giusto che paghi per il mio errore. La saluto con rispetto e stima e spero che tutto si risolverà nel migliore dei modi. Le chiedo nuovamente perdono”, si chiude quindi la lettera scritta in carcere. I familiari della signora aggredita da parte loro hanno risposto che non è il momento per accettare queste parole e che la donna è ancora sotto shock. Intanto, dopo l’arresto del muratore e del minorenne che era con lui, nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari ha dato l’ok anche al terzo arresto, quello di Veronica Rizzo. Anche lei, come il convivente e il diciassettenne, è accusata di avere pestato a sangue l’anziana nella sua abitazione.

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