Anziana morta con due coltelli conficcati nella schiena, fermato il figlio a Bovolone
Svolta nel caso dell'omicidio di Maria Spadini, la 80enne trovata morta questa mattina nella sua casa a Bovolone (Verona) con due coltelli conficcati nella schiena. È stato fermato il figlio 52enne della vittima, Paolo Bissoli, su ordine del pm Federica Ormanni all'esito delle indagini e delle incongruenze rilevate nel corso dell'interrogatorio. Era stato proprio l'uomo, che dopo essere rimasto disoccupato era tornato a vivere con la madre, a lanciare l'allarme: ai carabinieri avrebbe raccontato in un primo momento di aver trovato la donna in una pozza di sangue e di aver immediatamente chiamato le forze dell'ordine. "Sono uscito all’alba – avrebbe spiegato agli inquirenti- e quando sono rincasato la mamma era a terra vicino alla cucina ormai senza vita in una pozza di sangue".
Poi, trasferito in caserma, il 52enne è stato sottoposto a interrogatorio che si è concluso questo pomeriggio con l’emissione da parte del pm di un provvedimento di "fermo di indiziato di delitto" e trasferito in carcere a Montorio. Nei prossimi giorni è fissato l’interrogatorio di garanzia, ed è stato nominato un avvocato difensore di ufficio. Intanto la vicenda ha scosso molto la piccola comunità di Bovolone, 16mila anime in provincia di Verona. Sul luogo del delitto oggi è arrivato anche il sindaco, Emilietto Mirandola, il quale ha spiegato di non conoscere personalmente la vittima e il figlio, ma sottolineando che si tratta di "fatti che scuotono molto tutti". Eppure nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo simile. Secondo i vicini di casa di Maria e Paolo, i due "qualche volta litigavano, ma come capita in tutte le famiglie. Maria parlava sempre bene del figlio, costretto ad usare le stampelle – ha spiegato una signora a VeronaSera -. Lei andava a fare la spesa in bici e quando le chiedevamo se voleva una mano una volta rincasata, diceva sempre che ce la faceva".