Antonio Nofroni, 87 anni, il neopatentato più anziano d’Italia: “Nessun problema con la guida”
Antonio Nofroni, a 87 anni, è il neopatentato più anziano di Italia. O meglio: non esiste una classifica ufficiale in tal senso, ma è decisamente improbabile che qualcuno possa sottrargli questo record. Dopo aver preso la patente nei diversi Paesi in cui ha vissuto, il signor Nofroni ha infatti seguito il corso per l'accesso alla guida qualche settimana fa anche a Traversetolo, in provincia di Parma, dov'è tornato dopo la morte della moglie, avvenuta un anno fa. “Sono sempre stato abituato a vivere da solo -racconta- e quindi anche qui dovevo farlo: devo andare in giro, come faccio? Non posso mica rinchiudermi in casa”.
Imprenditore giramondo nato a Milano nel 1934, Nofroni è cresciuto in Africa. Come ricorda a Fanpage.it, infatti, lì si era trasferito per lavoro suo padre quando era ancora un bambino, col resto della famiglia che lo ha raggiunto poco dopo. Le prime esperienze scolastiche, lavorative e alla guida risalgono quindi al periodo vissuto fra Eritrea e Etiopia. “Poi, con la rivoluzione, sono andato in Gibuti” racconta ancora il neopatentato da record, ma solo per quanto riguarda l'Italia. Corsi di teoria e pratica per la guida non sono infatti una novità per il signor Antonio, che di quei pezzetti di carta oggi plastificata, necessari per mettersi al volante, ne ha già collezionati ben quattro. Lasciata l'Africa, col resto del focolare che nel frattempo è rientrato in patria, l'ottantasettenne ha vissuto per tantissimo tempo anche in Ecuador. “Qui sono rimasto quasi trent'anni -precisa-, cominciando altre attività”. Un'azienda agricola, un allevamento di rane e poi uno di gamberi.
Diversi attestati e premi, il diploma da geometra, le varie certificazioni professionali e il riconoscimento di Cavaliere Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, senza dimenticare le foto e i vari oggetti che richiamano all'Africa: in casa Nofroni conserva tantissimi ricordi di una vita da giramondo e con mille passioni. Una di queste è il rally, vissuto direttamente su quattro ruote durante la gioventù nel continente nero. “Ne ho passate di tutti i colori” dice al riguardo. Vista la necessità di un nuovo documento valido in Italia, il ritorno fra i banchi di scuola (guida) non è stato comunque semplice, soprattutto per quanto riguarda la parte teorica e i temuti quiz. “Ho avuto anche una discussione con l'istruttore, perchè quello è un problema per le patenti qui -spiega-, le trappole che ti mettono con i quiz. Mi dicevano di impararle a memoria: ma che a memoria? Io ci ragiono sopra le cose”. Prendano appunto i più giovani, che per inesperienza alla guida possono correre, sottolinea l'esperto neopatentato, maggiori rischi di “non saper valutare i pericoli”. Lo stesso, però, può valere anche per chi non è più giovanissimo e Nofroni lo sa. Se n'è reso conto anche il giorno della prova di guida, con tanto di tranello ad una rotonda da parte dell'esaminatrice. Ma manco a dirlo, alla fine la sua tenacia ha avuto ancora una volta la meglio. “Mi dice vai dritto -conclude-, ma come vai dritto? Voi chiacchierate, io devo guardare la strada”.