Antonio Logli, chi è l’uomo condannato per in Cassazione per aver ucciso Roberta Ragusa
Classe 1963, Antonio Logli, è nato a Pisa, da Valdemaro e Giancarla Tabucchi. La sua è una famiglia bene, il padre imprenditore, la madre gestisce una merceria. È lì che, ragazzino, conosce una bimba di 10 anni. I genitori si sono trasferiti dall'America a Pisa, dove è nata lei, è bella, ha gli occhi azzurri, si chiama Roberta. Quasi ogni giorno Roberta va a giocare nelle merceria Logli, e quella simpatia di bambini diventa presto un fidanzamento.
La storia di Antonio Logli: dal matrimonio al tribunale
Intanto Logli ha trovato impiego presso la ditta Geste, dove lavora come elettricista, poco dopo arriva il matrimonio e a Roberta viene data la gestione della autoscuola ‘Futura', attività dei suoceri, i genitori di Anonio. I due sposi vanno a vivere in una accogliente villetta a Gello, una frazione del comune italiano di San Giuliano Terme. Per parenti e amici Roberta e Antonio sono una coppia modello, l'immagine della felicità. Arriva anche un figlio, Daniele, e Roberta si divide tra l'autoscuola e la famiglia, che presto vede l'arrivo di un altro figlio, una femminuccia, Alessia. Antonio, invece, appare molto concentrato su se stesso, poco incline alla condivisione, anche dello sforzo che riguarda i figli, che ricade quasi tutto su Roberta. Per lei che ha perso entrambi i genitori, fuori dalla villetta di via Dini e dalla scuola guida, dove si sente, ingombrante la presenza dei suoi suoceri, gli zii e alcune amiche sono i suoi soli punti di riferimento.
La crisi coniugale e l'arrivo di Sara Calzolaio
Gli zii di Roberta descrivono Antonio come un uomo "freddo" che non partecipa "neanche alla discussione tra familiari". Mentre Roberta era "sciolta nel parlare, nell'esprimersi", lui "se ne stava tranquillo e non interferiva". Mentre lesina interesse e parole alla moglie, nella sua vita è spuntato qualcuno con cui si rivela prodigo di parole. Lei è Sara, 19 anni, bionda, carina, ingenua. Amica di Roberta, è entrata in casa come babysitter dei figli e poi è stata inclusa anche nell'autoscuola, dove dà una mano come assistente. Sara diventa sempre più importante per Antonio, Roberta sempre più marginale, finché, all'ennesima dimenticanza del marito, Roberta non sbotta in una lettera: "Ti sei dimenticato il nostro anniversario, sono delusa, ormai siamo due estranei". "Se stiamo insieme è per i figli" dice un giorno davanti alla bambina, la separazione è nell'aria, poi una notte di gennaio Roberta sparisce. E Sara prende il suo posto.
Dal posto in comune al processo
Per tutto il periodo delle indagini e la durata del processo, Antonio Logli resta a casa, sottoposto a obbligo di dimora, ma di fatto libero. Mentre è nell'occhio del ciclone del processo per omicidio, vince un ricorso presentato contro il Comune, che anni prima lo aveva scartato in un concorso pubblico destinandolo alla ‘Geste', ottenendo così un posto come amministrativo al Comando dei Vigili Urbani. La notizia di questa assunzione, mentre su di lui pende una condanna di primo grado per omicidio, fa infuriare l'opinione pubblica. "Perché Logli non è in carcere?", chiedono in centinaia sui social network, tanto che alcune trasmissioni televisive dedicano un breve cameo legale alla vicenda per spiegare perché pur condannato, Logli non è sottoposto a detenzione preventiva.
Le bugie di Antonio Logli
La legge dice che fino a sentenza definitiva (che sarà pronunciata l'11 luglio 2019 dalla Corte di Cassazione, ndr) Antonio Logli può vivere a casa con Sara e i suoi figli, che oggi, entrambi maggiorenni, lo sostengono. Alessia e Daniele Logli sono apparsi entrambi in tv per raccontare la serenità del loro nuovo nucleo famigliare e per ribadire l'innocenza di Logli, compagno e padre affettuoso. "È un uomo dall'indole menzognera e con una consistente insensibilità d'animo – scrisse di lui il giudice Elsa Iadaresta – palesata non solo nei riguardi di Roberta, ma anche di Sara, donna della quale si dice innamoratissimo, ma che ha costretto a una vita da perenne amante".