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L'omicidio di Roberta Ragusa

Antonio Logli condannato, prima notte in carcere: “Continua a ripetere: sono innocente”

Antonio Logli ha trascorso la prima notte in carcere dopo la condanna definitiva a 20 anni per l’omicidio della moglie Roberta. Fonti carcerarie lo descrivono come tranquillo, anche se continua a ripetere di essere innocente. Logli ha incontrato anche il garante per i detenuti: “Lo terremo in osservazione, potrebbe restare, com’è naturale, traumatizzato dal contesto”.
A cura di Angela Marino
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Antonio Logli ha trascorso la prima notte in carcere nel penitenziari "Sughere", di Livorno. "Tutto sommato è tranquillo anche se continua a ripetere di essere innocente" dicono fonti carcerarie all'ANSA. Logli ha avuto un breve colloquio con il garante dei detenuti del Comune di Livorno, Giovanni De Peppo: "Ho parlato con lui ieri sera senza entrare nel merito della sua vicenda giudiziaria e gli ho illustrato la funzione del garante. Lui ha ascoltato e mi ha ringraziato. In questa prima fase ovviamente, è  tenuto sotto costante osservazione trattandosi di una persona che non conosce questo contesto e che quindi potrebbe essere, come è naturale, traumatizzato da quanto sta passando".

Caso Ragusa, Logli alla sua prima notte di carcere

Dopo la sentenza di Cassazione sull'omicidio della moglie Roberta Ragusa, arrivata nella serata di ieri, Antonio Logli, 56 anni è stato condotto ieri sera nel carcere livornese anziché a quello di Pisa, dove lo attendavo frotte di giornalisti. La decisione è stata motivata proprio dall'esigenza di evitare un'ulteriore esposizione mediatica dopo quella che aveva subito tutto il giorno, in attesa della sentenza definitiva, che è arrivata alle 21 e 30.

Antonio Logli e Sara Calzolaio: la reazione alla sentenza

Logli ha atteso la sentenza in un B&B insieme alla compagna Sara Calzolaio e alla figlia Alessia. Ha appreso il verdetto dalla tv e poco dopo è stato scontrato in auto a Livorno dagli stessi carabinieri che, sei anni prima, aveva cercato con lui Roberta Ragusa. La sentenza è stata accolta da urla disperate, quelle della compagna, che ha continuato a gridare: "Non è giusto!". La donna è poi stata riaccompagnata a casa, nella villetta di via Ulisse Dini, da un parente del Logli.

Alessia e Daniele Logli: dai festeggiamenti alla sentenza contro il padre

Inieme a lei la secondogenita Alessia, 18 anni, che solo qualche giorno prima aveva festeggiato il compleanno con una grande festa, in casa con nonni, parenti e amici. Dalla festa lo scenario della villetta di Gello (Pisa) è molto cambiato. Nel portico ieri ad aspettare la sentenza c'erano i genitori di Antonio, Valdemaro e Giancarla, alcuni parenti e il figlio Daniele, che non appena è stata pronunciata la sentenza si è allontanato da casa perché non si sentiva bene.  Logli è stato condannato a 20 anni di carcere per i reati di omicidio e distruzione di cadavere della moglie Roberta Ragusa.

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