Antonella Sicomero, la verità sulla morte della bimba nella password del cellulare
La chiave del mondo segreto di Antonella Sicomero, la bimba deceduta per asfissiada strangolamento in casa sua, a Palermo, è in un password. Un codice, numeri e lettere. Forse, la data di nascita di un cantante famoso o il nome dell'animale preferito. Tocca ai tecnici che hanno nelle mani il cellulare della piccola, ora decrittare il codice ed entrare nel telefonino che la bimba usava per postare video, seguire le star, partecipare a contest e sfide social, come si ipotizza stesse facendo quando si è rifugiata nel bagno per strangolarsi con la cinta dell'accappatoio. Una prova di resistenza, la blackout challenge, come ha suggerito la sorellina quando i genitori hanno scoperto Antonella priva di sensi, nel bagno di casa. Inutili i soccorsi, il danno provocato dall'asfissia era così grave che dopo poche ore Angelo Sicomero e sua moglie hanno generosamente deciso di dare il consenso alla donazione degli organi.
Il cellulare è stato recuperato sulla mensola del bagno di casa, dove la stessa Antonella, che lo aveva ricevuto in regalo dai suoi da poco, lo aveva appoggiato. Lo scopo dell'esame sul cellulare è stabilire se qualcuno abbia incoraggiato la piccola a sottoporsi a quella prova. Chi è stato? In che modalità? Domande a cui sarà possibile rispondere dopo l'analisi del dispositivo. L’autopsia disposta dalla Procura ed effettuata al Policlinico, intanto, ha accertato – come ipotizzato da primo momento – che la morte della bambina è avvenuta per asfissia. L'inchiesta è al momento contro ignoti, per istigazione al suicidio.
La morte di Antonella ha sconvolto profondamente la comunità di Palermo. Ieri, in via Schiavuzzo, i residenti hanno lanciato in cielo una manciata di palloncini per ricordare la piccola, il cui volto è apparso stampato su striscioni e t-shirt indossate dai bambini. “Siamo stravolti dal dolore – hanno detto gli amici di famiglia – Antonella era una bambina meravigliosa, sempre solare e sorridente”.