“Antonella Salamone cercava casa per sé e i figli”: la testimonianza dopo la strage di Altavilla Milicia
Antonella Salamone, torturata e uccisa dal marito ad Altavilla Milicia (nel palermitano) insieme ai figli Kevin ed Emmanuel, stava forse cercando una via d'uscita da una situazione familiare che cominciava a starle stretta, che le generava ansia e preoccupazione. È quanto emerge dalle parole di una testimone che ha parlato ai microfoni di Mediaset, intervistata da Mattino Cinque. L'agente immobiliare ha incontrato la donna proprio poco prima della strage.
La strage di Altavilla Milicia
Giovanni Barreca ha ucciso sua moglie e i figli durante un esorcismo, aiutato dalla figlia 17enne e da due compici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La vicenda sta assumendo contorni sempre più macabri, una vicenda raccapricciante della cui gravità, pare che gli indagati non si siano ancora resi conto, convinti di aver fatto la cosa giusta, per allontanare il demonio. Dietro la terribile vicenda di Altavilla Milicia ci sarebbe stata una vera e propria setta, gli adepti dei "fratelli di Dio", decine di persone che erano a conoscenza di ciò che accadeva in casa Barreca. Un'amica della vittima ha confermato le ansie di Antonella: a suo dire era molto preoccupata di dover incontrare nuovamente i coniugi Barreca, due persone che ovviamente temeva.
La testimonianza dell'agente immobiliare
Antonella si era rivolta a un'agenzia immobiliare, appena poco prima della tragedia. Intervistata dai microfoni di Mattino Cinque, un'agente immobiliare ha fornito la sua testimonianza, raccontando di aver incontrato la donna all'incirca il 5 febbraio: "Mi chiese delle fotocopie, tempo indietro mi chiedeva di prendere in locazione un appartamento. Io non ho potuto aiutarla perché non erano presenti garanzie reddituali e mi è stato difficile. Ma ho sempre avuto il sentore che ci fosse qualcosa di strano. Mi sento anche un po' responsabile: forse tutto questo non sarebbe accaduto se avesse preso una casa e fosse andata via".
L'appartamento in questione, stando al racconto dell'agente immobiliare, era destinato ad Antonella e ai figli. L'intenzione era di portare con sé anche loro: "Lei non mi ha mai parlato del marito" ha detto. Ha anche mostrato la scheda compilata dalla vittima della strage, in cui forniva tutti gli elementi utili per la ricerca dell'immobile. Era disposta anche a spostarsi da Altavilla Milicia verso paesi limitrofi, visto che stava frequentando la scuola guida: "Stava prendendo la patente, avrebbe dato una svolta alla sua vita, ma purtroppo non è potuto accadere".
Dalle parole dell'agente immobiliare emerge un quadro familiare problematico: Antonella era preoccupata, in particolare per la figlia 17enne. Ha infatti raccontato: "Mi chiedeva se potessi fare amicizia con lei, perché era in un momento particolare della sua vita, un'adolescente: ma c'era qualcosa sotto che io non conoscevo".