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Anticorpi monoclonali contro il Covid, Speranza: “Firmato decreto per la distribuzione”

C’è la firma sul decreto da parte del ministro della Salute Roberto Speranza che autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali contro il Coronavirus. L’annuncio è stato confermato da Speranza su Facebook: “Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid 19”, le parole del ministro.
A cura di Chiara Ammendola
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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto per il via libera alla distribuzione degli anticorpi monoclonali. A darne notizia è lo stesso ministro attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. "Sulla base delle indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco" Aifa "e del parere del Consiglio superiore di sanità, ho appena firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali – ha annunciato Speranza – così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid-19″, ha aggiunto il ministro.

L'ok dell'Aifa e le limitazioni imposte all'utilizzo degli anticorpi

Il 3 febbraio era arrivato l‘ok all'utilizzo degli anticorpi contro il Covid prodotti da Regeneron e da Eli Lilly da parte dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa). Il via è arrivato da parte della Commissione tecnico scientifica dell'Aifa con alcune limitazioni al loro utilizzo in linea con quelle del Canada e dell’Fda negli Stati Uniti: potranno essere somministrati infatti, in fase precoce, a una categoria limitata di pazienti ad alto rischio di evoluzione dell'infezione da Covid-19.

A cosa servono gli anticorpi monoclonali

Gli anticorpi monoclonali servono per il trattamento della malattia e sono considerati da tutta la comunità scientifica una speranza nella lotta alla pandemia. Curano cioè chi è già malato, fornendo al paziente anticorpi già formati e immediatamente attivi contro il virus. A spiegarlo in maniera pragmatica era stato, tra gli altri, anche il presidente Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli: con questo tipo di trattamento si riducono "le ospedalizzazioni e si migliorano i risultati clinici. Può essere una strategia per condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile". Come ha sottolineato Giorgio Palù dell'Aifa, "i monoclonali riducono il rischio di ricovero del 72-83%, se presi nella fase iniziale della malattia, a 72 ore dalla comparsa dei sintomi, quando la carica virale è massima, altrimenti sono inutili".

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