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Covid 19

Anticorpi monoclonali contro il Coronavirus: perché il via libera dell’Aifa è un’ottima notizia

L’Aifa ha dato l’ok all’uso di due anticorpi monoclonali, quelli prodotti da Regeneron e da Eli Lilly, per curare i pazienti Covid-19, con alcuni limitazioni: potranno essere somministrati, in fase precoce, a una categoria limitata di malati ad alto rischio di evoluzione dell’infezione. Anelli (Ordine dei medici): “Così si riducono le ospedalizzazioni e si migliorano i risultati clinici”.
A cura di Ida Artiaco
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L'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) ha dato il via libera questo pomeriggio all'uso di due anticorpi monoclonali, quelli prodotti da Regeneron e da Eli Lilly, contro il Coronavirus. Si tratta di un'ottima notizia, attesa da tempo, probabilmente al pari se non di più di quella dell'approvazione dei vaccini. Tuttavia la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa ha dato l'ok con alcune limitazioni al loro utilizzo in linea con quelle del Canada e dell’Fda negli Stati Uniti: potranno essere somministrati, in fase precoce, a una categoria limitata di pazienti ad alto rischio di evoluzione dell'infezione da Covid-19.

A cosa servono gli anticorpi monoclonali

Il perché questa notizia sia molto importante è presto detto: gli anticorpi monoclonali servono per il trattamento della malattia e sono considerati da tutta la comunità scientifica una speranza nella lotta alla pandemia. Curano cioè chi è già malato, fornendo al paziente anticorpi già formati e immediatamente attivi contro il virus. A spiegarlo in maniera pragmatica era stato, tra gli altri, anche il presidente Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli: con questo tipo di trattamento si riducono "le ospedalizzazioni e si migliorano i risultati clinici. Può essere una strategia per condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile". Come ha sottolineato Giorgio Palù dell'Aifa, "i monoclonali riducono il rischio di ricovero del 72-83%, se presi nella fase iniziale della malattia, a 72 ore dalla comparsa dei sintomi, quando la carica virale è massima, altrimenti sono inutili".

Regeneron ed Eli Lilly: cosa sono e le differenze

Gli anticorpi monoclonali sono impiegati già da tempo nella cura dei tumori ma negli ultimi anni sono stati utilizzati sempre più spesso anche contro alcune malattie infettive, come l’ebola. Quelli approvati oggi da Aifa sono due, vale a dire prodotti da Regeneron e da Eli Lilly. Il primo ha già ottenuto la concessione per l'uso in emergenza dall’Fda ed è diventato famoso dopo essere stato utilizzato per curare l'ex presidente Usa, Donald Trump. Stando a quanto recentemente reso noto dall'azienda, Regen-Cov sarebbe in grado anche di ridurre il 50% il rischio di contrare l’infezione. I dati, inoltre, indicano che il farmaco può allo stesso tempo ridurre la carica virale dei soggetti infetti. Bamlanivimab, invece, prodotto dall'americana Eli Lilly and Company, è l'anticorpo monoclonale autorizzato per il trattamento di pazienti ad alto rischio, con Covid-19 da lieve a moderato, negli Stati Uniti e in altri Paesi: avrebbe un'efficacia del 72% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata.

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