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Annuncio di lavoro online: “La Fiat di Termoli assume”. Ma è una truffa per rubare 81 euro

Un falso annuncio di lavoro rischia di truffare centinaia di persone in cerca di occupazione. Fiat chiarisce: “Non stiamo assumendo nessuno”.
A cura di D. F.
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Una truffa odiosa, perché chi l'ha architettata ha tentato di fare leva sul bisogno di lavorare di un uomo. A rischiare di caderci è stato il signor Pasquale Aurelio di San Martino in Pensilis, in Molise, che fortunatamente ha avuto la prontezza di effettuare alcune verifiche prima di restarne vittima. L’uomo, invalido civile, disoccupato e padre di due bambini, ha raccontato alle redazione di Fanpage il suo caso: spulciando tra gli annunci di lavoro online si è imbattuto, incredulo, in un'offerta che gli era parsa imperdibile: la Fiat di Termoli avrebbe assunto immediatamente cinque operai, anche sprovvisti di esperienza.

Dopo aver inviato il suo curriculum Pasquale è stato ricontattato il giorno seguente con una email da un’agenzia che gli comunicava che aveva superato la selezione e che doveva recarsi in azienda per l’esame medico, per poter poi iniziare a lavorare. La comunicazione recava a firma di un tale "dottor Capelli" e nulla lasciava presagire che si trattava in realtà di una truffa. Quando lo pseudo dottore gli ha chiesto di spedire documento di identità e codice fiscale, l’uomo ha iniziato a sperare che realmente la dea bendata finalmente gli stava sorridendo e che avrebbe trovato un lavoro.

Pasquale Aurelio, l'uomo che ha svelato la truffa
Pasquale Aurelio, l'uomo che ha svelato la truffa

A insospettirlo, però, è stato un particolare che inizialmente gli era sfuggito. Il dottor Capelli, infatti, gli chiedeva di versare 81 euro su un conto Postepay per pagare ticket e marca da bollo per effettuare la visita medica. Per questo Pasquale Aurelio ha avito un attimo di esitazione e deciso di chiamare gli uffici della Fiat di Teroli, dove ha ricevuto una risposta che l'ha gelato: l’azienda non assume, l’annuncio è falso e il dottor Capelli non esiste. "Ho evitato la truffa per un pelo – racconta Pasquale – ma la mia delusione è tanta. I truffatori approfittano del fatto che tanta gente, come me, abbia un disperato bisogno di lavorare".

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