Anniversario Notav, invaso un cantiere, sassate e scontri con la Polizia: “La valle è contro”
Alle 11 del mattino la temperatura è vicina allo zero a Bussoleno; nell'ampio parcheggio di fronte alle Poste si stanno concentrando i manifestanti Notav che, come ogni 8 dicembre, ripetono la marcia che a suo tempo, 17 anni fa, portò alla prima, storica vittoria del Movimento Notav, che ottenne una revisione del progetto.
L'atmosfera è di festa, ci sono bancarelle di libri, vin brulè, lo stand per le felpe nere con cappuccio e anche chi distribuisce polenta taragna con fagioli; la fila al bar della piazza è lunga e le ordinazioni sono tipiche di questo clima, molti caffè corretti, qualche grappa. Impossibile non notare la presenza importante di giovani, alcuni di loro ammettono candidamente di essere qui per sostenere una protesta cominciata quando loro non erano nemmeno nati.
I manifestanti presenti ritengono che la TAV Torino Lione sia inutile, un progetto vecchio e obsoleto, e non sono disponibili a "Vedere la natura della Valle cedere alle colate di cemento, a San Didero ma soprattutto in Clarea – dice Dana dal microfono del furgone di testa – noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo".
La marcia prosegue senza intoppi, né momenti di tensione; al microfono del furgone di testa, quello con le casse, si alternano voci del movimento che sottolineano il dissenso verso la linea ad Alta Velocità Torino Lione; l'arrivo a San Didero, a circa 5 chilometri da Bussoleno, è ordinato, poi un gruppo di manifestanti devia dalla statale per attraversare alcuni campi coltivati, fino ad arrivare a una recinzione abbattuta.
Sono in molti ad attraversarla, oltre 200, ed entrano nel cantiere dell'autoporto, un'opera collegata alla TAV; alcuni accendono dei fumogeni, altri si avvicinano a un cancello protetto da camionette della Polizia dotate di idranti; partono alcuni cori, poi sassi e idranti su un gruppo che tentava di forzare l'ingresso a un'area di cantiere più interna, presidiata dalle forze dell'ordine.
A chiudere la diversione alla fine della manifestazione ci hanno pensato i gas lacrimogeni, oltre una cinquantina quelli lanciati dalla Polizia, che hanno disperso tutti e chiuso definitivamente la giornata.