Annegato a quattro anni nell’Adigetto: aperta un’inchiesta sulla morte di Adam
La Procura di Rovigo ha aperto un'inchiesta sulla morte del bambino di quattro anni annegato lo scorso 22 marzo nel fiume Adigetto, nel comune di Fratta Polesine. Al momento il procedimento non ha indagati e non ci sono ipotesi di reato: dalle indagini effettuate finora appare escluso il ruolo di terzi nella tragica vicenda, che sarebbe quindi un incidente. Ieri è stato concesso il nulla osta per i funerali del bimbo, che proprio oggi avrebbe compiuto cinque anni.
Il piccolo Adam El Bouhali, di soli quattro anni, è annegato nel fiume Adigetto il 22 marzo. Era a casa con il padre, quando si è allontanato dal giardino approfittando di un momento di distrazione del genitore. L'uomo, convalescente per un intervento chirurgico avvenuto due settimane prima, ha dichiarato di aver chiuso gli occhi per qualche minuto mentre si trovava insieme al figlio. Quando l'ha riaperti non lo ha più visto. Immediato l'allarme agli altri familiari e ai soccorritori, giunti immediatamente sul posto per cercare il bambino.
Che Adam fosse caduto nel fiume è apparsa sin da subito l'ipotesi più plausibile. Durante le ricerche è stata vista una scarpa del bambino affiorare dalle acque: in tanti si sono gettati nell'Adigetto per cercarlo. Il corpo però, era stato già trasportato dalla corrente diversi metri avanti. Quando i Vigili del Fuoco hanno detto di averlo trovato, Adam era ormai annegato.
Disperati i genitori e i familiari del bambino, che hanno sperato fino all'ultimo potesse essere vivo. "Ci stringiamo forte alla famiglia esprimendo cordoglio e commozione, in questi casi le parole servono a poco – ha dichiarato il sindaco di Fratta Polesine – Sicuramente come Comune di Fratta Polesine, a testimoniare la vicinanza alla famiglia, formalizzeremo una giornata di lutto cittadino quando sarà stabilita la giornata dei funerali, secondo il rito indicato dai genitori, nel massimo rispetto".