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Anna, la profuga ucraina che esce dal coma grazie ai Maneskin: “Una bella favola, speriamo che viva”

È una storia tragica quella di Anna, profuga ucraina di 16 anni rimasta ferita mentre fuggiva dalle bombe. Ora ha aperto gli occhi grazie alla musica dei Maneskin. Maurizio Beatrici, primario a Torino, a Fanpage.it: “Ci auguriamo sopravviva”.
A cura di Gianluca Orrù
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Si è risvegliata, ha aperto gli occhi Anna, 16 anni, scappata dall'Ucraina a causa della guerra e vittima di una tragedia, una sfortuna nella sfortuna che le ha inflitto una disabilità permanente e lo spettro della morte di suo papà, un dramma incancellabile.

"Questa povera ragazza – spiega a Fanpage.it Maurizio Beatrici, primario di Neuroriabilitazione al Regina Margherita di Torino –  a marzo ha avuto un grave incidente durante la fuga verso la Romania a causa della guerra in Ucraina. Un grave incidente stradale in cui il padre è morto. L'incidente, forse causato da un colpo di sonno del papà, ha lasciato illesa la madre ma gravemente ferita la ragazza, che è stata portata a Torino da un gruppo di volontari".

Una tragedia nella tragedia quella di Anna, che ha aperto gli occhi grazie alla musica dei Maneskin: "Tutti i giorni l'abbiamo sottoposta a tanti stimoli, ma quando abbiamo saputo che è appassionata dei Maneskin abbiamo provato a stimolarla e ha reagito". Una reazione, questa di Anna, che purtroppo non comporta una guarigione: "È stazionaria – prosegue il primario – ogni tanto apre gli occhi e noi ci auguriamo che sopravviva – spiega – perché purtroppo è tetraplegica a causa dell'incidente ed è molto compromessa. Rimarrà disabile. Il nostro obiettivo è farle avere una qualità di vita migliore adesso che è uscita dal coma".

L'obiettivo dei medici dell'ospedale Regina Margherita di Torino è cercare di consentirle di avere una vita il più normale possibile. "Avere una qualità di vita migliore – spiega il dottor Beatrici – questo è il nostro obiettivo. Purtroppo a causa dei danni dell'incidente stradale è tetraplegica, quindi rimarrà disabile. È una paziente molto compromessa e appena uscita dal coma, è in guerra con se stessa e con la sua disabilità, dovrà sopravvivere a un danno che l'ha resa disabile per tutta la vita e speriamo che si concluda nel migliore dei modi, con la sua sopravvivenza. È una bella favola, non una brutta tragedia, vedremo nei prossimi mesi cosa succederà".

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