Anica Panfile trovata morta nel Piave: arrestato l’ex datore Franco Battaggia per omicidio
Svolta del delitto di Anica Panfile, la 30enne trovata morta nel maggio scorso nel fiume Piave a Spresiano, in provincia di Treviso. I carabinieri hanno arrestato oggi Franco Battaggia, 77enne ex datore di lavoro della donna e principale indiziato del delitto dopo essere finito nel registro degli indagati nel giugno scorso. L'uomo deve rispondere delle accuse di omicidio e tentata soppressione di cadavere aggravata.
Battaggia è stato arrestato oggi, martedì 16 gennaio, dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Treviso in esecuzione di una ordinanza di fermo di indiziato di delitto disposto nella stessa giornata dalla Procura della Repubblica di Treviso. Dopo le formalità di rito in caserma, il 77enne è stato portato nel carcere di Treviso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Come spiegano i carabinieri che hanno condotto l'inchiesta coordinata dalla Procura trevigiana, il provvedimento di fermo contro Battaggia "recepisce integralmente i gravi, precisi e concordanti elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini nei confronti dell’ indagato". Secondo gli inquirenti, le prove a suo carico sarebbero state confermate dai risultati della consulenza medico-legale sul corpo della vittima e avvalorate dalla ricostruzione della vicenda fatta dagli investigatori e dalla Procura della Repubblica.
Secondo l'autopsia, Anica Panfile sarebbe stata uccisa con vari colpi alla testa e soffocata. Sul corpo infatti sono emersi traumi multipli cranio-cerebrali e la sindrome asfittica da soffocamento. Inoltre la donna aveva una intossicazione acuta da stupefacente.
Anica Panfile, 30enne di origini rumene, venne rinvenuta cadavere il 21 maggio 2023 nelle acque del fiume Piave, in località “Palazzon” del comune di Spresiano. Gli accertamenti autoptici hanno evidenziato che la donna, madre di 4 figli, era morta già prima di essere gettata nel fiume dove poi è stata ritrovata.
Le attenzioni degli inquirenti si erano rivolte subito a Battaggia che aveva ammesso di essere stato l'ultimo ad aver visto Anica in vita e di averla incontrata nella propria abitazione per discutere di alcuni documenti di lavoro. La 30enne aveva infatti lavorato nella pescheria del 77enne per un breve periodo di tempo e aveva chiesto all'imprenditore di ricevere il Cud. L'uomo aveva riferito però riferito di averle offerto un passaggio in auto fino a un negozio dove avrebbe dovuto incontrare un'altra persona. Una versione che però non ha mai convinto gli inquirenti.