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Angelo Onorato era solo nell’auto dove è morto, nessun incontro misterioso al bar: “Colazione con un amico”

Era solo in auto Angelo Onorato, l’imprenditore trovato morto nella sua Range Rover a Palermo. Non ci sarebbe stato, secondo chi indaga, nessun incontro misterioso al bar prima del suo decesso: l’architetto e imprenditore aveva infatti offerto la colazione a un conoscente, commerciante che gestisce un negozio della zona.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nella mattinata di sabato 25 maggio, Angelo Onorato sarebbe stato da solo nell'auto dove poi è stato trovato morto a Palermo dalla moglie Francesca Donato, europarlamentare, e dalla figlia 20enne. Ci sarebbe però di più: le telecamere di videosorveglianza che lo hanno "seguito" fino alla sua morte, mostrano le immagini di una persona apparentemente serena e sorridente. Quel giorno, Onorato era andato a prendere il cognato all'aeroporto e poi si era fermato in un bar di viale Strasburgo, accanto al suo negozio. Qui aveva offerto la colazione a un commerciante della zona suo conoscente entrato poco prima nel locale.

Non ci sarebbe dunque alcun uomo misterioso nelle ultime ore di vita dell'architetto palermitano trovato morto alle 15 di sabato 25 maggio. I dettagli da chiarire, in realtà, sono ancora tanti: Onorato infatti avrebbe lasciato la sua abitazione poco prima delle 15 per incontrare una persona arrivata da Capaci, o almeno questo è quanto avrebbe riferito alla moglie prima di allontanarsi. Quella mattina, però, l'uomo si era mostrato assolutamente tranquillo mentre andava a prendere il cognato e mentre si recava al bar per la colazione.

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Cozza con queste informazioni l'agitazione descritta poco prima delle 15 in occasione del possibile "ultimo incontro" con quello che fino a poche ore fa, gli inquirenti descrivevano come "Mister X". Chi indaga ritiene possibile che l'imprenditore si sia suicidato all'interno della sua Range Rover, anche se il motivo resta ancora tutto da chiarire.

Si continua a scavare nella vita personale di Onorato alla ricerca di un possibile "movente". Qualcosa che secondo gli inquirenti, l'uomo potrebbe non aver rivelato neppure agli amici più cari o ai familiari. Un segreto che Onorato non avrebbe rivelato neppure nell'ultima lettera scritta a febbraio e consegnata due giorni prima a un amico avvocato. "Se mi succede qualcosa, dai la busta a mia moglie" avrebbe detto l'uomo al legale.

In un primo momento, gli inquirenti avevano iniziato a indagare sull'uomo "misterioso" che Onorato aveva incontrato al bar. Il giallo è durato però solo alcune ore, perché era stato subito possibile capire che si trattava del commerciante amico dell'imprenditore.

Quello che invece ora è certo è che in viale Regione Siciliana Nord Ovest, dove poi è stato trovato morto, Angelo Onorato è arrivato da solo. In un primo momento è rimasto fermo per circa una decina di minuti davanti alla vecchia caserma dei vigili del fuoco, poi è tornato qui in auto. Il tratto di strada lungo la vecchia caserma è un punto "cieco" con telecamere piazzate solo prima e dopo. Tramite queste immagini, gli investigatori hanno potuto ricostruire gli spostamenti delle macchine entrate e uscite fino alla morte di Onorato. A un certo punto viene inquadrata anche la sua Range Rover che prima entra e poi esce poco dopo: forse l'uomo aveva desistito a causa del traffico che si registra normalmente nella zona in quegli orari.

Dall'ex caserma, l'imprenditore è arrivato a Tommaso Natale e poi tornato in direzione di via San Lorenzo per poi ripercorrere Regione Siciliana. Circa 15 minuti prima di parcheggiare e stringersi la fascetta al collo. Almeno secondo la ricostruzione di chi continua a indagare. Secondo gli inquirenti, è possibile che l'imprenditore si sentisse minacciato o che temesse di rappresentare un pericolo per la sua famiglia. Se si è trattato di suicidio, l'uomo potrebbe aver voluto "disinnescare la minaccia" per le persone che amava e mettere fine al ricatto.

Nel frattempo, la squadra mobile ha anche acquisito i dati della scatola nera della vettura. Dati che indicano le soste, l’apertura degli sportelli e il tragitto. Questi dati avrebbero sostanzialmente confermato la tesi del gesto estremo: in via Regione Siciliana, Onorato si sarebbe infatti fermato per poi scendere per qualche minuto, aprendo lo sportello posteriore, forse per prendere le fascette.

Anche dai risultato dell'autopsia svolta sul corpo di Onorato, sembra che non vi fosse alcun segno di aggressione. La procura ha disposto anche alcuni atti irripetibili: l’esame del Dna sulla fascetta, l’esame tossicologico e poi analisi approfondite del telefono e dell’Ipad.

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