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Andreea Rabciuc morta a Jesi

Andreea Rabciuc e la scritta ritrovata nel casale, l’ex fidanzato: “Ho seri dubbi che siano parole sue”

“Ti avrei chiamato, mamma, se non mi avesse tolto il cellulare”. Questo il messaggio trovato su un’asse accanto al corpo di Andreea Rabciuc, la 26enne scomparsa a Jesi il 12 marzo 2022 dopo un litigio con l’ex fidanzato Simone Gresti. I suoi resti sono stati trovati in un casale. Il commento del 44enne a ‘Chi l’ha Visto?’: “Bisogna vedere se l’ha scritta lei. Non aveva motivo per scappare da me, le volevo bene”.
A cura di Eleonora Panseri
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Andreea Rabciuc
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"Ti avrei chiamato, mamma, se non mi avesse tolto il cellulare". Questo messaggio è stato trovato su un’asse accanto al corpo di Andreea Rabciuc, la 26enne scomparsa a Jesi il 12 marzo 2022 dopo un litigio con l'ex fidanzato 44enne Simone Gresti.

I resti umani ritrovati in un casale, su cui sono stati effettuati di recenti alcuni esami, apparterebbero alla ragazza. Manca l'ufficialità del test del Dna per dare un nome e un cognome alle ossa analizzate, ma con tutte le probabilità per gli inquirenti si tratta dei resti dell'ex campionessa di tiro a segno. Gresti al momento è l'unico indagato per omicidio volontario, sequestro di persona e istigazione al suicidio.

Andreea Rabciuc
Andreea Rabciuc

Come viene ricordato in un servizio della puntata di oggi, mercoledì 7 febbraio, del programma Rai Chi l'ha Visto?, che ha seguito il caso di scomparsa e ora anche le indagini successive al ritrovamento, la scritta trovata all'interno del casale sembrerebbe proprio un riferimento a Simone e alla notte piena di tensioni trascorsa poco prima della scomparsa della ragazza. Si tratta di frasi scritte con caratteri piccoli e grandi e sarà la perizia calligrafica a stabilire se le ha scritte proprio Andreea.

Nel casale è stato trovato anche il pennarello utilizzato per scrivere la frase, su questo gli inquirenti dovrebbero cercare le impronte della ragazza. Oltre alla scritta e al pennarello, è stato rinvenuto anche un foulard, appartenuto ad Andreea: glielo aveva regalato la madre del fidanzato. Da qui partiranno le prossime indagini per ricostruire cosa è successo alla 26enne.

Simone Gresti: "Il telefono me lo aveva dato lei, poi è scappata"

Simone Gresti a "Chi l'ha visto?"
Simone Gresti a "Chi l'ha visto?"

Io il telefono non gliel’ho tolto, me l’ha dato lei e poi è scappata via. A me pare una cosa assurda. Io non sono un mostro, non volevo metterla in situazioni di pericolo ma volevo tutelarla. Sono successe una serie di cose, ma non era mia intenzione farle del male. Non le ho dato il telefono perché è fuggita, che ci dovevo fare con il tuo telefono?".

Così Simone Gresti, l'ex fidanzato della 26enne, una delle ultime persone a vedere viva Andreea, ha commentato la notizia del ritrovamento della scritta, intervistato durante la puntata. "Innanzitutto, bisogna vedere se l’ha scritta lei, io ho seri dubbi. E poi cosa vuol dire? Se sei braccata da una persona, puoi scrivere una cosa del genere. Io non la stavo braccando, anzi, purtroppo, non l'ho considerata. Nel senso che si era allontanata altre volte, ma io non ci credo che sia entrata lì dentro con quelle intenzioni (di suicidarsi, ndr). Noi stavamo bene, a parte qualche litigata. Lei voleva stare con me".

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Il 44enne, unico indagato per la morte della giovane, poi si difende: "Io ad Andreea non ho mai fatto male, mi devo sentire in colpa per le litigate? Lei era difficile da gestire, ma era felice di vivere, a nessuno aveva mai dato segni perché altrimenti le saremmo stati dietro. Io non ci credo a quello che è successo. Non è possibile, non aveva nessun motivo per fuggire da me e nessuno l'ha rincorsa. Io non ce l'avevo con lei, le nostre erano solo discussioni".

Gresti sostiene di aver ricevuto il telefono direttamente dalla 26enne, lei gli avrebbe dato di sua spontanea volontà il dispositivo prima di sparire, dopo una litigata avuta proprio con l'uomo. "Io non le ho dato il telefono la sera per proteggerla, perché non sapevo con chi e dove volesse andare. Non per controllarla, ma per essere sicuro che andasse a casa. Lei è scappata via, lo giuro", ribadisce ancora Gresti.

"Le volevo bene, era la mia compagna. E basta dire che sono un mostro, non lo sono, sono una persona perbene. Se ho avuto discussioni, è sempre stato per cercare di trovare un modo per andare d'accordo. Mi devo ammazzare per qualcosa che non ho fatto? Io non c'entro niente, voglio essere lasciato stare, perché non ho fatto niente alla mia compagna. Chi la frequentava sapeva quanto tenevo a lei", ha concluso.

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