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Andrea Pesciarelli muore a 47 anni, era il notista politico del Tg5

Il giornalista morto in circostanze ancora da chiarire: il suo scooter si è schiantato contro un albero sul Lungotevere ma, probabilmente, un malore è all’origine dell’impatto.
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Il mondo del giornalismo è in lutto. E' morto in un brutale incidente stradale, in circostanze ancora da chiarire, Andrea Pesciarelli, notista politico del Tg5, tra i più bravi ed apprezzati nel suo campo. Il cordoglio da tutte le parti politiche e da tanti addetti ai lavori ne è la chiara dimostrazione che ci lascia prematuramente un uomo pieno di umanità, talento e simpatia. Il giornalista lascia la moglie e due figli.

La dinamica dell'incidente, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, è ancora incerta. Pesciarelli, oppure "Pescia" come veniva chiamato nell'ambiente, era a bordo del suo scooter di cilindrata 50, quando all'improvviso si schianta contro un albero sul Lungotevere delle Armi, a Roma. Si sospetta che sia stato colpito da un malore, forse un infarto, che gli ha fatto perdere il controllo dello scooter per poi andarsi a schiantare violentemente contro l'albero.

Andrea Pesciarelli, l'amico di tutti

Colleghi, direttori editoriali, presidenti di associazioni, politici di ogni colore, presidenti di Camera e Senato, ministri e sottosegretari: tutti a ricordare Andrea Pesciarelli che di politica si occupava in modo leale e sincero dopo aver trascorso una vita in Rai, tra il Tg1 e lo Sport (era un grande tifoso della Lazio). A portarlo a Mediaset, al Tg5 è stato proprio il direttore Clemente Mimun, che aveva Pesciarelli in squadra ai tempi del Tg1. Mimun ha ricordato così il suo amico Andrea Pesciarelli:

Io, noi, perdiamo un grande amico con la A maiuscola. Come Tg5 perdiamo un collega bravo e competente, leale e perbene, naturalmente portato al sorriso e alla battuta, capace di sdrammatizzare ogni situazione ma allo stesso tempo sempre pronto ad impegnarsi con rigore e serietà in qualunque servizio gli venisse affidato.

Il cordoglio è arrivato da ogni parte politica, quasi ci fosse bisogno di un'ulteriore testimonianza per ribadire il concetto che Andrea Pesciarelli era davvero "l'amico di tutti". Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini:

Pesciarelli raccontava la politica con intelligenza e passione. Ho appreso con sgomento e tristezza la notizia della sua morte, rivolgo ai familiari e ai suoi colleghi di redazione, solidarietà e vicinanza oltre al mio più sentito cordoglio.

Renato Schifani, presidente del Senato, ha posto l'accento sulle sue spiccate doti umane e professionali, ricordando, come ha fatto Mimun, di un uomo serio ma allo stesso tempo che sapeva strappare più di un sorriso:

Il giornalismo perde un pezzo da novanta. Ricordo la serietà e la dedizione con le quali ha sempre svolto la sua professione e le doti di profonda umanità e simpatia.

E a voler rivolgere un saluto ad Andrea Pesciarelli sono stati anche tutti i giornalisti dell'Associazione Stampa Parlamentare, esprimendo molto dolore per la perdita di un uomo "dai tratti umani e professionali inimitabili".

Muore Pier Luigi Todisco, penna della Gazzetta

Pier Luigi Todisco

Una tragica fatalità. Una triste coincidenza. Nello stesso giorno in cui il mondo del giornalismo perde Andrea Pesciarelli, viene a mancare anche una delle penne "pregiate" della Gazzetta dello Sport, Pier Luigi Todisco. Ne condivide con Pesciarelli la morte in un incidente, anche se avvenuto in pieno pomeriggio con dinamiche diverse. Todisco stava arrivando in redazione in sella alla sua bicicletta, quando è stato investito da un camion.

Pier Luigi Todisco era alla Gazzetta dello Sport dal 1996 ed è stato tra i tanti giornalisti che ha creduto fortemente nel passaggio dalla carta stampata al mondo online dove "Non interpreto nulla e mi occupo di tutto" amava dire lui. Per la "rosa" si occupava della Serie B e, proprio ieri, avrebbe dovuto intervistare Dal Canto, l'allenatore del Padova impegnato nel big match contro il Brescia.

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