Andrea Papi, runner ucciso dall’orso in Trentino. La mamma: “Hanno voluto il morto, ora ce l’hanno”
Ha lo sguardo perso nel vuoto quando dal balcone di casa si affaccia per rispondere ai giornalisti che si sono appostati al civico 42 di via 4 Novembre a Caldes, la madre di Andrea Papi, il runner trovato morto ieri in Val di Sole. “Hanno voluto il morto, ora ce l’hanno”, sono le poche parole che riesce a pronunciare.
Sono parole che trasudano dolore e rabbia quelle della signora Franca Ghirardini, per la morte di un figlio avvenuta, ormai sembra quasi certo, per mano di un orso. Quest'oggi dovrebbero essere resi noti gli esiti dell'autopsia che chiarirà una volta per tutte se le ferite ritrovare sul corpo del 26enne sono state inflitte dall'animale, ma con il trascorrere delle ore sembra essere sempre più probabile che il giovane runner sia stato aggredito e ucciso da un orso.
Il suo cadavere è stato ritrovato alle prime luci dell'alba di ieri tra i boschi di Caldes, in Val di Sole: prima i forestali intervenuti e poi i sanitari hanno notato che sul corpo di Andrea erano presenti profonde ferite, graffi sulla schiena, sul volto e una grave ferita sul ventre. La Procura del capoluogo Trentino ha nominato tre periti (un medico legale, un esperto di dna animale e un veterinario) e ogni oggetto trovato sarà analizzato, compreso un bastone insanguinato. Al momento la Procura di Trento ha aperto un fascicolo modello 45 senza reati e senza indagati.
“Quando è partito per la montagna l’ho salutato e gli ho detto ‘Ti voglio bene, ci vediamo a cena' – continua la mamma – lo stavamo aspettando con Alessia, ma non è tornato. Era un ragazzo d’oro, che quando aveva tempo andava a camminare con i suoi bastoncini”. Con Alessia Gregori, da cinque anni la sua fidanzata, Andrea sarebbe andato a viverci insieme in autunno. Un sogno interrotto da un gita in montagna.
“Le tracce dell’incontro con l’orso – dice Fabio Angeli, capo della Forestale di Malè – partono in località Crocifisso, sotto Pra del Conz, a quota 1200 metri. Andrea scendeva di corsa lungo la forestale, ma all’improvviso ha tagliato due curve, giù dalla scarpata. Tracce di sangue e sottobosco sconvolto proseguono per 150 metri, in un’area impercorribile a causa di rami ammassati, proprio fino al tronco in cui l’abbiamo trovato”.
In tutto il Trentino sono circa una novantina i plantigradi presenti e in quella zona della Val di Sole-Val di Rabbi nell'ultimo periodo ne sono stati segnalati una decina. Lo scorso marzo l'ultima aggressione registrata da parte di un orso avvenuta a circa 2mila metri d'altezza in Val di Sole ai danni del 39enne Alessandro Cicolini, fratello del sindaco di Rabbi, finito in ospedale a causa delle ferite riportate.
“Solo l’esame genetico però – conclude Angeli – chiarirà se si tratta dello stesso esemplare. In Trentino contiamo oggi tra 100 e 120 orsi. L’inverno è stato caldo e senza neve: i maschi sono usciti dal letargo da due mesi, le femmine con i cuccioli temono che li aggrediscano e si nascondo ancora vicino alle tane. Salute degli animali e sicurezza delle persone ormai sono un problema da gestire con decisione”.