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Matteo Messina Denaro

”Andrea Bonafede era minacciato, aveva paura”, così l’ex compagna del prestanome di Messina Denaro

Rosa Leone, ex compagna di Andrea Bonafede, il prestanome di Messina Denaro, ha spiegato che l’uomo avrebbe agito per paura: “Era stato minacciato”, le parole della donna a pochi giorni dall’arresto del boss.
A cura di Chiara Ammendola
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“Tra me e Andrea Bonafede è finito tutto. L'ultima volta che l'ho visto? È stato qui fino a mercoledì, poi basta”. Così Rosa Leone, quella che è ormai la ex compagno dell'uomo la cui identità è stata "rubata" da Matteo Messina Denaro per nascondere la sua latitanza. Raggiunta nella sua abitazione da alcuni giornalisti, tra cui i microfoni di Fanpage.it, la donna ha risposto ad alcune domande Bonafede.

Quando le è stato chiesto se sapesse o meno che il compagno aveva prestato la sua identità a Messina Denaro, Rosa Leone ha risposto negativamente: “Non sapevo nulla, non mi ha mai raccontato nulla – le sue parole – quando l'ho saputo sono rimasta malissimo. Avevo una bomba a casa e non lo sapevo.

Una foto del vero Andrea Bonafede
Una foto del vero Andrea Bonafede

Dunque la donna avrebbe saputo solo dopo l'arresto del boss che Bonafede era coinvolto in quella latitanza e dinanzi a quella scoperta ha affrontato l'uomo chiedendogli spiegazioni. “Per paura. Lo ha fatto per paura – spiega Rosa Leone – era stato minacciato”.

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In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, la donna aveva ribadito la propria incredulità per quanto successo dopo l'arresto di Messina Denaro: Andrea mi ha nascosto tutto. La nostra vita è distrutta, è tutto finito. Anche se io l’amo ancora tantissimo”. I due avrebbero avuto una relazione durata ben 11 anni, durante i quali il boss di Cosa nostra avrebbe utilizzato l'identità di Bonafede per sfuggire alla giustizia.

La carta d'identità di Andrea Bonafede utilizzata da Matteo Messina Denaro
La carta d'identità di Andrea Bonafede utilizzata da Matteo Messina Denaro

Mi metto nei suoi panni – ha continuato la donna – come faceva a dire di no a Matteo Messina Denaro? Credo che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch’io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità. Adesso però l‘ho lasciato, ho chiuso con lui, mi ha tenuto tutto nascosto. Ora non voglio saperne più niente”.

(Ha collaborato alla stesura di questo articolo Roberto Marrone)

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