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Andrea Beluzzi ucciso in casa a Bologna, il coinquilino Ferioli dormiva in auto dopo la separazione

Andrea Beluzzi e il veterinario 48enne Francesco Ferioli vivevano sotto lo stesso tetto da qualche mese a causa dei problemi economici di entrambi. I due erano parte di un progetto sostenuto dai servizi sociali e dal Comune di Bologna per favorire la riacquisizione dell’indipendenza di soggetti in difficoltà.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Non lavorava da un po' di tempo Francesco Ferioli, 48 anni, originario di Cento, nel Ferrarese. Il veterinario laureato all'Alma Mater era da un po' di tempo disoccupato e stava facendo i conti con un periodo di importanti difficoltà economiche, tanto che era stato costretto a dormire in auto. Passava la notte tra San Giovanni e Crevalcore, poi si era trasferito a casa di Andrea Beluzzi. Adesso, Ferioli è accusato di aver accoltellato il coinquilino 54enne trovato morto nel giorno di San Silvestro.

Secondo quanto ricostruisce Corriere della Sera, i problemi di Ferioli erano iniziati con la separazione. La fine del suo matrimonio aveva portato nuovi problemi economici all'uomo, che si era affidato ai servizi sociali.  Lo scorso 4 novembre sembrava essere arrivata una svolta.

il coinquilino Francesco Ferioli
il coinquilino Francesco Ferioli

Il trasferimento a casa di Beluzzi e la convivenza

Con il trasferimento a casa di Beluzzi, entrambi avevano iniziato ad essere seguiti dai servizi sociali: il loro profilo era infatti stato giudicato idoneo alla partecipazione al progetto "Abitare solidale" promosso da Auser Bologna, in collaborazione con l'Unione dei Comuni. Condividendo casa, il 48enne e il 54enne trovato morto avrebbero dovuto darsi una mano a vicenda. Anche la vittima dell'omicidio, infatti, si trovava in gravi difficoltà economiche e psicologiche dopo essersi trovato senza lavoro in seguito alla perdita dei genitori.

Beluzzi è ora deceduto e Ferioli è in carcere accusato di omicidio volontario. "Un fatto veramente inspiegabile – ha commentato il sindaco di San Giovanni, Lorenzo Pellegatti -. Nessuno dei due lavorava e entrambi risultavano incensurati. La loro convivenza non aveva mai dato problemi e anzi, per i servizi erano un esempio per la loro voglia di ricominciare e recuperare vita e autonomia, lasciandosi il passato alle spalle".

I feedback dei servizi sociali che li assistevano

L'appartamento era di proprietà di Beluzzi e da un paio di mesi aveva accettato di accoglierei il 48enne. Il giorno di San Silvestro, il sindaco si era recato in via Carbonara, teatro del delitto. Nessuno si era reso conto di quanto accaduto al 54enne fino all'arrivo del 118 e dei carabinieri dopo. "Niente di preoccupante era emerso dall'ultima visita dei servizi sociali – hanno fatto sapere i vicini -. Anzi, i rapporti tra i due erano ottimali".

La convivenza tra i due era iniziata il 4 novembre scorso ed era ancora all'inizio. I due non erano autosufficienti, ma erano assistiti dai servizi sociali. I feedback redatti dall'autorità erano però stati assolutamente positivi. Poi quella chiamata al 118 e la scoperta del cadavere di Beluzzi. Un delitto atroce al quale manca un movente.

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