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Ancona, zio violenta per anni due nipoti in casa: condannato a 10 anni di carcere

Con l’accusa di violenza sessuale aggravata, tentata violenza sessuale e violenza privata, il tribunale di Ancona oggi ha condannato un uomo di 46 anni a 10 anni di carcere.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Due sorelle tra i 13 e i 17 anni sono state violentate per tre anni dallo zio acquisito, approfittando di un periodo in cui vivevano nella stessa abitazione. Con l'accusa di violenza sessuale aggravata, tentata violenza sessuale e violenza privata, il tribunale di Ancona oggi ha condannato un uomo di 46 anni a 10 anni di carcere.

Cinque gli episodi di abusi contestati nel capo d'imputazione, tutti risalenti al periodo tra il 2012 e il 2015 ma denunciati due anni dopo. A raccontarli, in una scuola della provincia di Ancona, una delle ragazzine, in lacrime, che si era confidata con una professoressa riferendo che un adulto la perseguitava. Una testimonianza drammatica di fronte alla quale i docenti hanno saggiamente deciso di intervenire.

Nei giorni seguenti dalla scuola avevano interpellato la mamma della giovane e con lei la ragazzina si era aperta facendo scoprire gli abusi consumati tra le mura domestiche. Violenze seguite da minacce dello zio, ritenute dall'accusa violenza privata, nei confronti di tutta la famiglia se l'adolescente avesse riferito quello che stava subendo.

Dopo il racconto della ragazza anche le sorelle avevano confermato di aver subito violenze dallo stesso uomo. La madre aveva sporto subito denuncia ai carabinieri. Per l'imputato, difeso dall'avvocato Rosanna Rossini, non erano mai scattate misure cautelari ma nel frattempo si era allontanato dal comune di residenza delle vittime perché la relazione con la loro zia era finita.

La difesa ha annunciato il ricorso in appello, sostenendo che il proprio assistito "è totalmente estraneo alle accuse". Alle vittime, parte civile nel processo con l'avvocatessa Monica Bisio, andranno 80mila euro di risarcimento come stabilito oggi nella sentenza del collegio penale, presieduto dal giudice Francesca Grassi.

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