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Ancona, donna con tumore non operabile salva grazie a un trapianto: la storia di Silvia

Una giovane donna affetta da un tumore al fegato e considerata non più operabile è stata salvata da un trapianto eseguito all’ospedale di Torrette di Ancona. “Il trapianto è vita e dà nuove speranze, può cambiare la vita a molte persone”, le parole della paziente in un video-messaggio. L’intervento è stato effettuato quasi 5 anni fa, ma l’azienda ospedaliera ha voluto aspettare prima di diffondere la notizia.
A cura di Susanna Picone
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Una donna affetta da un tumore al fegato e considerata non più operabile è stata salvata da un trapianto eseguito all'ospedale di Torrette di Ancona. Protagonista di quello che viene definito un “miracolo” chirurgico è Silvia Fattori, una trentenne di Staffolo (Ancona). Il suo caso, raro per la patologia riscontrata alla paziente, patologia conosciuta come Gist (tumori stromali gastrointestinali), è stato curato con successo dai medici dell’ospedale di Torrette. Il trapianto risale a quasi cinque anni fa ma l'azienda ospedaliera ha voluto aspettare prima di diffondere la notizia. A eseguire l’intervenuto è stato il professore Marco Vivarelli, direttore della clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei trapianti degli Ospedali Riuniti di Ancona.

Il video-messaggio di Silvia: "Il trapianto è vita e dà nuove speranze" – La paziente, che si è sposata e attualmente è in viaggio di nozze in Thailandia, attraverso un video messaggio ha voluto raccontare la sua storia – dalla scoperta del tumore raro nel 2006 al trapianto di fegato che nel 2014 le ha salvato la vita – e ringraziare i medici che l'hanno sostenuta durante la sua malattia. “Il trapianto è vita – dice Silvia nel suo messaggio – e dà nuove speranze, può cambiare la vita a molte persone”. Il video della donna, che appunto aveva iniziato ad avere problemi di salute quando era solo una ragazzina e che adesso, dopo un lungo calvario, ha potuto anche coronare il sogno dei fiori d'arancio, è stata trasmesso questa mattina in ospedale e nel frattempo i medici hanno reso noto il caso alla stampa. “I trapianti sono trattamenti che presuppongono l’impegno della collettività attraverso la donazione”, ha ricordato il dottor Vivarelli. Sull’importanza della donazione è intervenuto anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale di Torrette, Michele Caporossi, che ha invitato a dare il proprio consenso.

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