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Covid 19

Anche l’Italia potrebbe prendere il vaccino russo Sputnik

A proposito della possibilità di utilizzare il vaccino russo Sputnik, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha commentato: “Se l’Ema dice che va bene, assolutamente sì, perché non dovremmo?”. L’Ungheria intanto ha firmato un accordo per acquistare “grandi quantità” del siero russo diventando così il primo paese dell’Unione Europea ad autorizzarne l’uso.
A cura di Susanna Picone
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All'indomani della conferenza stampa del Commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri, che ha annunciato un ulteriore calo del 20 percento comunicato da Pfizer nelle consegne delle dosi di vaccino anti-Coronavirus la prossima settimana, in un intervento a "Radio anch'io" la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha parlato della possibilità per l’Italia di prendere anche il vaccino russo Sputnik. "Se l'Ema dice che va bene, assolutamente sì, perché non dovremmo?”, ha risposto Zampa a proposito della possibilità di utilizzare il vaccino Sputnik.

Per il momento, senza attendere l’approvazione del siero da parte dell’autorità europea, l’Ungheria ha già firmato un accordo per acquistare "grandi quantità" del vaccino russo diventando così il primo paese dell'Unione Europea ad autorizzarne l’uso. Sullo Sputnik ha inoltre rilasciato dichiarazioni di apertura, in questo caso come per l’Italia si attende però l’approvazione dell’Ema, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Se il vaccino Sputnik sarà approvato dall'Ema, potremo parlare di accordi sulla produzione e anche dell’uso”, ha detto Merkel sottolineando di aver offerto alla Russia "il supporto nello sviluppo" attraverso il Paul Ehrlich Institut.

Il 19 gennaio i team scientifici del vaccino russo Sputnik V e dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) hanno concluso il processo di revisione scientifica legata al siero contro il Coronavirus. Poi l'Ema deciderà in merito all'autorizzazione dell’uso del vaccino per l'Unione Europea. Come funziona il vaccino russo? Rispetto agli altri vaccini contro il coronavirus, hanno riferito i ricercatori russi, "l'unicità del vaccino russo risiede nell'uso di due diversi vettori adenovirali umani che permettono una risposta immunitaria più forte e a più lungo termine rispetto ai vaccini che utilizzano uno stesso vettore per due dosi”.

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